giovedì 11 novembre 2010

Governo/ Berlusconi: In questo momento ho qualche difficoltà

Seoul, 11 nov. (Apcom) - Una frase in inglese, rivolta al premier vietnamita in un bilaterale a margine del G20. Ma tanto basta a rendere lo stato d'animo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ammette: "Nel mio Paese ho qualche difficoltà in questo momento". Il Cavaliere, giunto a Seoul questa mattina, più tardi si sposterà al Museo nazionale per la cerimonia d'apertura del G20, ma nel frattempo ha incontrato il primo ministro della Repubblica Socialista del Vietnam, Nguyen Tan Dung. In attesa dell'interprete, nelle prime battute del colloquio, Berlusconi ha dunque dipinto così in inglese il quadro della situazione: "In my country I have some difficulties in this moment".

mercoledì 10 novembre 2010

Inchiesta festini, per Perla l'agenzia vendeva candidature: "La società faceva capo a Dell'Utri"

Una compravendita di candidature sarebbe stata organizzata da un'agenzia pubblicitaria vicina al senatore Marcello Dell'Utri e a suo figlio. Gli aspiranti parlamentari in cambio di 100-150mila euro avrebbero avuto l'assicurazione di essere candidati alle elezioni del 2006. Ma i soldi, formalmente versati alla società per l'organizzazione della campagna elettorale, sarebbero andati a Forza Italia. Sono le ultime rivelazioni della pentita Perla Genovesi, l'ex assistente parlamentare del senatore del Pdl Enrico Pianetta, arrestata dai pm di Palermo, a luglio, nell'ambito di un'indagine su un narcotraffico. La donna, che ha fatto ai magistrati il nome di Nadia Macrì, la escort che ha raccontato di presunti rapporti sessuali a pagamento col premier Silvio Berlusconi, ha raccontato i retroscena di un vero e proprio "mercato" delle candidature che sarebbe ruotato attorno a Marcello Dell'Utri e a Forza Italia. 'Mi avvicinò una persona e mi disse che il figlio aveva lavorato con il figlio di Dell'Utri in un'agenzia di pubblicità e mi riferì praticamente che quelli che volevano una candidatura buona pagavano dai 150mila euro più o meno". Così la pentita Perla Genovesi, ex assistente parlamentare del senatore del Pdl Enrico Pianetta, ha raccontato ai pm di Palermo, che la interrogavano nell'ambito di un'inchiesta su un narcotraffico, di una presunta compravendita di candidature che sarebbe ruotata attorno a un'agenzia pubblicitaria del figlio di Dell'Utri. "Mi sfugge il nome dell'agenzia - prosegue la donna - che è sicuramente conosciuta. E' un'agenzia pubblicitaria dove praticamente facevano risultare questi soldi come una campagna elettorale per il politico. Sui soldi si poteva trattare, si poteva scendere anche a 100 dipendeva dalla candidatura, da quanto poteva essere buona". La pentita spiega che i soldi venivano formalmente imputati alle spese sostenute dall'agenzia per la pubblicità. Invece, parte sarebbe andata realmente alla campagna elettorale - ad esempio all'allestimento dei cartelloni -; il resto, la somma maggiore, sarebbe stata, invece, il corrispettivo versato in cambio della candidatura. "Il figlio di Dell'Utri lavorava in questa agenzia, però comunque c'erano molti ragazzi che lavoravano per dell'Utri - racconta - e allora dissi al senatore (Pianetta n.d.r.) che c'era questa possibilità che avrebbe dovuto pagare sui 100-150mila euro. Lui era un taccagno. Non lo vidi interessato. Aveva l'atteggiamento di chi non ha nessuna intenzione di spendere quei soldi, ma come se sapesse che lui non ne aveva bisogno, come se fosse abbastanza ammanicato per avere un'altra candidatura senza pagare". Al pm che le chiede a chi andavano i soldi, Genovesi risponde: "I soldi andavano al partito. Alla fine veniva pagata la candidatura. Era un'agenzia che faceva capo comunque a Dell'Utri o a Forza Italia". "Sarebbe stato legittimo - dice la pentita - se uno decideva di investire questi soldi per una campagna elettorale, ma non per avere una candidatura. E invece non era solo per la campagna pubblicitaria; era per avere la candidatura principalmente". Perla Genovesi sottolinea infatti ai magistrati che con la legge elettorale del 2006 fondamentale per l'elezione è la posizione nella lista. Essere nei primi posti garantisce di fatto il seggio. "La campagna pubblicitaria era una conseguenza, - conclude - anche perché se era una candidatura non c'era bisogno della campagna pubblicitaria, perché la campagna serviva per avere i voti, ma se loro mi davano una candidatura in una buona posizione non servivano i voti perché entravano comunque poi a far parte dei senatori. Insomma per come è la legge elettorale non e più tanto in base ai voti ma in base alla posizione nella lista".

Il Giornale di Berlusconi pubblica sondaggi senza dati

Senza precedenti. Sul Giornale di Berlusconi sondaggi senza dati, cifre, tabelle, numeri. Niente. Solo le riflessioni, le osservazioni e le considerazioni della sondaggista, Alessandra Ghisleri, che dirige Euromedia Research, l’istituto demoscopico di fiducia, di Forza Italia prima e del Pdl poi, in realtà la “casa madre” del Cav, che di lei si fida a occhi chiusi. I risultati del misterioso sondaggio? Gianfranco Fini trova consenso, ma, non vi scaldate, solo a sinistra. I voti di Berlusconi sono al sicuro, come se fossero in cassaforte. I consensi di Fini nascono dalla convention di Fli a Perugia e come si sa – avverte Ghisleri – queste manifestazioni regalano false aspettative, miraggi: due punti in più, per giunta passeggeri. Le analisi di Euromedia Research sono puntuali, efficaci, ma mancano del supporto indispensabile: le cifre. “Fini ha sfondato a sinistra – spiega la Ghisleri – e ha trovato consenso in chi da quella parte di elettori lo vede come il grimaldello per riuscire a ‘forzare’ l’inviolabilità del governo di Berlusconi. Quindi bisogna capire come reagirà l’elettorato. Ancora è troppo presto per dirlo”. Inoltre, secondo il sondaggio, il premier non avrebbe subito ripercussioni dal caso Ruby: “Non ha inciso sulla percezione del presidente da parte degli italiani. Alla gente interessa soprattutto ciò che un politico è capace di fare nella sua attività di governo e non quello che succede la sera nell’intimità di casa propria”. Belle spiegazioni, ma di che cosa pensi la gente, quale sia il campione degli intervistati, quali le domande e che tipo di risposte avute, nemmeno l’ombra.

martedì 9 novembre 2010

Emergenza Rifiuti in Campania? 20 anni di gestione Impregilo

Campania, che affare. 20 anni di lobby hanno devastato una regione: «La motivazione reale per la quale non vengono attuate misure di risoluzione come la raccolta differenziata risiede nel fatto che grosse lobby, del calibro di Impregilo, hanno interessi nella costruzione degli inceneritori, derivati dai famosi Cip6, i quali garantiscono ingenti finanziamenti per le fonti rinnovabili. Questo tecnicismo legislativo, tutto italiano, fa passare per fonti rinnovabili anche le “ecoballe” con i derivati inceneritori, che non lo sono per niente». ( ami) Le intercettazioni. Catenacci: «Fanno un affare da 1.325 miliardi» Bertolaso esclamò al telefono: «Mortacci» – Il calcolo delle ecoballe accatastate in giro per la Campania lo fa Corrado Catenacci. È il 7 marzo 2005, e alle 18.59 l’ex commissario telefona al capo della protezione civile Guido Bertolaso. Catenacci: «Ci sono almeno due milioni e mezzo di balle in tutta la Campania. Per quanto riguarda gli importi, secondo me sono circa 400 miliardi di lire».Bertolaso: «Perché loro bruciandoli ricavano energia elettrica, no?».
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LEADERSCIPP

Pubblicità Progresso.

Il bunganiere e un popolo di santi, poeti e navigatori. Alla pecorina.

La proposta di Fini

Dai gay ai fondi alla cultura

Alcune definizioni del popolo italiano (legge Fabio Fazio) - L'italiano ha un tale culto per la furbizia che arriva persino ad ammirare chi se ne serve a suo danno (Giuseppe Prezzolini) - Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre (Winston Churchill) - Un popolo di eroi di santi di poeti di artisti di navigatori di colonizzatori di trasmigratori (Benito Mussolini) - Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati... (Ennio Flaiano) - Popolo di navigatori che sbarca il lunario (Leo Longanesi) - Gli italiani guadagnano netto, ma vivono lordo (Giuseppe Saragat) - Gli italiani sono fatti così: vogliono che qualcuno pensi per loro. E poi, se va bene va bene. Se va male, ecco che lo impiccano a testa sotto" (Mario Monicelli) Leggi tutto.

Berlusconi contestato ovunque: Padova, Vicenza e L'Aquila

L'AQUILA - Non è una giornata positiva per il Presidente del Consiglio SIlvio Berlusconi: tra Veneto e Abruzzo sta facendo il pieno di contestazioni. Quando questa mattina è arrivato tra gli alluvionati, ha trovato molti gruppi che lo contestavano sia a Vicenza che a Padova, al grido di "Dimettiti, mafioso" o con striscioni come "Voi donne & festoni, noi fango e alluvioni". La Polizia è intervenuta per disperderli, ma non prima che fotografi e TV immortalassero sia la rumorosa ma pacifica protesta che la carica violenta dei poliziotti. SItuazione simile si prospetta a L'Aquila, dove il premier è atteso tra poco. Nei pressi della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, a poca distanza dal capoluogo abruzzese, si sono radunati molti manifestanti, con carriole piene di mattoni e cartelli come "Tu bunga-bunga, noi macerie macerie" o "Macerie di Democrazia - L'Aquila chiama Italia il 20 novembre". Ma anche uno striscione contro i poliziotti, messo davanti al cordone che gli stessi hanno formato per impedire alle persone di arrivare vicino alla caserma. Lo striscione riporta la scritta "Paramilitari in polo blu", ed è un chiaro riferimento alle tante aggressioni che gli aquilani hanno subito ogni volta che hanno provato a manifestare pacificamente (l'ultima volta a Roma, dove una ingiustificata carica provocò diversi feriti tra gli aquilani). L'unico incidente successo è stato quello ad Antonio Cicchetti, vicecommissario all'emergenza terremoto. La sua macchina è stata fermata da alcuni manifestanti; lui ha reagito con insulti ed uno dei manifestanti ha sferrato un calcio nella portiera, danneggiando l'auto. Poi la Polizia ha ristabilito la calma

Berlusconi e Bossi contestati a Padova

(ANSA) - ROMA - Tensioni davanti alla Prefettura di Padova con manifestanti che ha contestato l'arrivo del premier Berlusconi e del leader leghista Bossi, in citta' per l'emergenza maltempo. 'Mafioso, mafioso' e 'Dimissioni, dimissioni' sono stati alcuni degli slogan urlati dai manifestanti. Dai dimostranti e' anche partito un potente petardo, al quale le forze dell'ordine hanno risposto fronteggiando decisamente il corteo. Le forze dell'ordine hanno anche rimosso uno striscione di contestazione al governo.

GERMANIA - Verdi Bundestag: legalizzare le droghe per sconfiggere le mafie

La violenza infinita che colpisce il Messico scuote anche i politici tedeschi. Il deputato dei Verdi al Bundestag (Camera), Tom Koenigs, chiede che si legalizzino tutte le droghe per riportare la pace in quel Paese e in altri Stati del Centro America. Solo una decisa e progressiva depenalizzazione su scala mondiale di coltivazione, commercio e consumo delle droghe può porre fine a questa guerra, scrive Koenigs su Frankfurter Rundschau. "Una guerra che non può essere vinta dalla repressione militare, poliziesca, giudiziaria". L'esponente dei Verdi, che presiede la commissione dei Diritti Umani, scrive che nei Paesi produttori i governi vengono corrotti dalle mafie. Dopo decenni di infruttuose politiche antidroga è necessario un ripensamento radicale visto che il proibizionismo garantisce solo profitti alla criminalità. "Qualsiasi nuova misura militare, di polizia o penale aumenta il premio-rischi dei trafficanti", sostiene. Una politica sulle droghe drasticamente diversa non costituirebbe un pericolo per la Germania, scrive ancora Koenigs. La depenalizzazione non si tradurrebbe in più consumo o più morti per droga. "Il Portogallo, che nel 2001 è stato il primo Stato europeo a depenalizzarne il consumo, non è affatto divenuto quel paradiso per drogati paventato dagli apologeti di scenari apocalittici", conclude il deputato.

"Macerie di democrazia". Berlusconi arriva a L'Aquila tra le proteste

L'Aquila, 9 nov. (Adnkronos) - Alcune decine di persone stanno manifestando a L'Aquila a circa un chilometro dalla scuola sottufficiali della Guardia di Finanza di Coppito, dove è atteso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per la cerimonia di consegna delle pubbliche benemerenze di prima classe ai vertici delle strutture operative impegnate durante l'emergenza che ha fatto seguito al terremoto del 2009. "Macerie di democrazia", "processo breve per lui ricostruzione lenta per noi" recitano alcuni degli striscioni esposti. Poi il manifesto "L'Aquila chiama Italia", per annunciare la manifestazione che si svolgerà nel capoluogo abruzzese il prossimo 20 novembre. Il presidente del Consiglio potrebbe seguire un percorso alternativo per evitare i dimostranti.

Italia-Libia, il governo va sotto alla Camera: Fli vota con l'opposizione

Roma, 9 nov. - (Adnkronos) - Il governo è stato battuto alla Camera nelle votazioni sulla revisione del trattato di amicizia Italia-Libia. L'emendamento di Matteo Mecacci, deputato dei Radicali del gruppo del Pd, sul quale il governo aveva espresso parere contrario, è stato approvato con 274 voti a 261. A votare a favore, oltre a tutte le opposizioni, anche Futuro e libertà. Era stato il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica a esprimere parere negativo sull'emendamento Mecacci, che sostanzialmente chiede di inserire nel trattato Italia-Libia la ratifica della convenzione Onu sugli immigrati. "L'azione del governo si muove in linea con l'accordo firmato tra l'Unione europea e la Libia lo scorso 24 ottobre, e la ratifica della convenzione Onu non è stata richiesta dall'Unione europea alla Libia. Sarebbe un di più", aveva spiegato Mantica. Mecacci, però, ha insistito sulla votazione e subito dopo, giudicando "condivisibili" le finalità dell'emendamento, era stato Benedetto Della Vedova, di Fli, ad annunciare il sostegno. Linea sposata subuito dall'Udc, con Luca Volonté, Pd, con Antonio Tempestini e dall'Idv. Immediata la reazione del Pdl: ''E' un voto irresponsabile che rischia di incentivare l'immigrazione clandestina - afferma il capogruppo a Montecitorio Fabrizio Cicchitto - . Questo voto èavvenuto anche per la responsabilita' determinante dei parlamentari del Fli". http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Italia-Libia-il-governo-va-sotto-alla-Camera-Fli-vota-con-lopposizione_311228459819.html

giovedì 30 settembre 2010

Berlusconi, l'apprendista stregone

I piani del Cavaliere si sono incartati di fronte al moltiplicarsi dei partitini personali. E così il premier si trova costretto a cercare visibilità.
(30 settembre 2010) Quando alle cinque del pomeriggio la deputata dei liberaldemocratici Daniela Melchiorre si è alzata per attaccare il suo discorso, «una via di mezzo tra il libro dei sogni e la campagna elettorale», Silvio Berlusconi si è finalmente scosso dal suo torpore, ha congiunto le mani a pera e ha alzato le mani: «Ma cosa dice? Cosa sta dicendo?». Ma più che di attacco era un gesto di difesa. L'ennesimo, in una giornata malinconica, quella del suo settantaquattresimo compleanno, di un Cavaliere irriconoscibile. Per due mesi si è attesa la resa dei conti parlamentare tra Berlusconi e Fini. Anticipata da roventi campagne stampa, insulti via etere, dossier, killer, spie improbabiili sguinzagliate nei mar delle Antille, morti e feriti sul campo. Il 29 settembre, data bizzarra dopo un agosto così agitato, scelta apposta per perdere un altro mese prima del chiarimento, serviva in realtà a Berlusconi per rafforzarsi sui due fronti. Quello esterno, tenuto vivo da Feltri e Belpietro, con l'inchiesta sulla famiglia Tulliani e sulla casa di Montecarlo, alla ricerca dell'ultima carta, che avrebbe dovuto inchiodare il presidente della Camera e costringerlo alle dimissioni. E quello per così dire interno, con la caccia al deputato transfuga per raggiungere la fatidica quota 316, cioè la possibilità per la coppia Berlusconi-Bossi di fare maggioranza senza l'odiato Fini, da sospingere all'opposizione per appiccicargli addosso l'etichetta di traditore.
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/berlusconi-lapprendista-stregone/2135301/24

Mafia, indagato Schifani

Il presidente del Senato nel registro degli indagati per concorso esterno. "Un atto dovuto" dei pm di Palermo dopo le parole di Spatuzza e del pentito Campanella.
L'ultima volta che il boss Filippo Graviano ha parlato a Gaspare Spatuzza dell'avvocato Renato Schifani, è stato nel carcere di Tolmezzo. Correva l'anno 2000 e i due mafiosi palermitani, passeggiando nel cortile del penitenziario, commentavano le immagini dell'allora senatore di Forza Italia apparse nei telegiornali: "Hai visto che carriera ha fatto l'avvocato di Pippo Cosenza?", chiedeva Graviano a Spatuzza nominando l'imprenditore del quartiere Brancaccio di Palermo che tra il '91 e il '92 aveva messo a disposizione del boss un capannone dove questi incontrava altri mafiosi e dove, appena uscito dagli arresti domiciliari, aveva creato il proprio ufficio di capomafia. In quegli anni il suo guardaspalle era Spatuzza, che oggi racconta ai magistrati quel che ricorda di quei contatti riservati, alcuni dei quali riguarderebbero anche il presidente del Senato che all'epoca era un avvocato: un esperto in diritto amministrativo e in urbanistica che aveva tra i suoi clienti molti mafiosi preoccupati che lo Stato mettesse le mani sui loro beni.Di questa vicenda, che lega il nome di Graviano a quello di Schifani, Gaspare Spatuzza aveva già parlato con i pm di Firenze: gli investigatori della Dia l'avevano sintetizzata in una nota, depositata dalla procura generale nel processo d'appello in cui Marcello Dell'Utri è stato condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Quelle dichiarazioni non sono sfuggite ai pm di Palermo che per questo hanno voluto riascoltare il mafioso, in qualità di "dichiarante" e non come collaboratore di giustizia, visto che poco prima dell'estate non è stato ammesso al programma di protezione per i pentiti perché - come ha motivato il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano - avrebbe reso dichiarazioni sul conto di Dell'Utri e di Silvio Berlusconi oltre il limite dei sei mesi dal primo verbale imposto dalla legge (il provvedimento è stato impugnato dai suoi difensori e si attende la decisione del Tar). Eppure Spatuzza è ritenuto attendibile da tre procure oltre che dalla Direzione nazionale antimafia. L'interrogatorio è avvenuto il 20 settembre scorso, è durato oltre due ore e mezzo e ha riguardato gli incontri nel capannone di Brancaccio e il ruolo svolto nei primi anni Novanta dall'avvocato Schifani. OAS_RICH('Middle'); Il nome di Schifani è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa: un atto dovuto, si dice in ambienti giudiziari. Già in passato il politico era stato indagato con l'accusa di partecipazione a Cosa nostra nell'ambito di inchieste su appalti pilotati dalla mafia a Palermo, e la sua posizione era poi stata archiviata. E anche in quel caso le principali accuse arrivavano da collaboratori di giustizia. Adesso, in seguito alle rivelazioni di Spatuzza e a quelle di un altro pentito, Francesco Campanella - il mafioso-politico che tra l'altro fornì una falsa carta d'identità a Bernardo Provenzano per consentirgli di farsi operare in Francia - i riflettori sono tornati ad accendersi su Schifani. Il verbale con le dichiarazioni del guardaspalle dei Graviano trasmesso dai magistrati di Firenze e un esposto presentato da Campanella proprio nei confronti del presidente del Senato hanno convinto i pm palermitani della necessità di esercitare l'obbligatorietà dell'azione penale. Il fascicolo che riguarda il presidente del Senato è stato aperto pochi mesi fa e gli interrogatori in corso hanno come oggetto il suo passato di avvocato civilista, i suoi rapporti con gli uomini dei Graviano e il suo presunto ruolo di collegamento fra lo stragista di Brancaccio e Dell'Utri nel periodo che ha preceduto la nascita di Forza Italia.
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/mafia-indagato-schifani/2135303

Corruzione, la grande beffa

Ufficialmente oggi in Italia ci sono meno di cento imputati per mazzette, contro i duemila di 15 anni fa. Tutti diventati onesti? Macchè, è l'effetto delle leggi che hanno cancellato i reati. Ed ecco i dati veri.

Febbraio 1992: Mario Chiesa, politico socialista di livello comunale, viene arrestato a Milano mentre intasca una tangente di 7 milioni di lire. In carcere confessa. Fa arrestare otto imprenditori da lui favoriti. Che vuotano il sacco. Comincia Mani Pulite. Febbraio 2010. Milko Pennisi, politico berlusconiano di livello comunale, finisce in manette sotto Palazzo Marino mentre incassa una mazzetta di 5 mila euro. In banca è pieno di liquido. I pm interrogano una decina di imprenditori da lui favoriti. Nessuno parla. E Pennisi patteggia ammettendo quell'unica bustarella.Secondo flash. Il gruppo Eni, che fu travolto da Mani Pulite, è di nuovo sotto inchiesta per presunte maxi-tangenti versate in Nigeria per gas e petrolio. Negli Usa il colosso italiano patteggia, versando 365 milioni di dollari. In Italia rischia al massimo una multa da mezzo milione: manca solo il timbro finale della Cassazione.La corruzione ha vinto. Nel 2008 in tutta Italia sono diventate esecutive solo 255 condanne per mazzette, come rivelano i dati ottenuti da "L'espresso": un bilancio da paese normale, quasi immune dal malaffare. Invece, diciotto anni dopo Tangentopoli, l'Italia continua a restare in coda a tutte le nazioni civili nelle classifiche sulla legalità: Transparency, l'organizzazione internazionale che misura la "corruzione percepita", ci colloca al 63esimo posto nel mondo, allo stesso livello dell'Arabia Saudita. Ci battono, e di molto, tutti gli Stati occidentali (scandinavi, europei e anglosassoni), ma anche paesi africani come il Botswana e paradisi offshore come Hong Kong o l'ormai celebre isola di Saint Lucia. Le inchieste di Mani Pulite sembravano aver abbattuto il sistema delle tangenti: tra il '92 e il '93 solo a Milano si aprivano in media cinque indagini al giorno per corruzione. Ora, però, una serie di dati raccolti per la prima volta da "L'Espresso" documentano che il periodo di massiccia emersione degli scandali, con imprenditori e politici in coda per confessare, è durato in realtà poco più di un anno. Già dal '94 le inchieste e le denunce si sono ridotte a meno di un quarto. Che Tangentopoli non fosse un'invenzione dei magistrati, lo provano i risultati (parziali) dei primi dieci anni di processi del pool milanese: 1.408 condannati per concussione, corruzione, finanziamento illecito dei partiti e falso in bilancio. Ma da allora in poi, come mostrano i dati finora inediti, il numero degli indagati e dei condannati si è sempre più assottigliato. Un calo continuo, che si è accentuato in tre anni chiave (1997, 2002, 2005), in coincidenza con le più criticate leggi che hanno cambiato il codice penale e le regole dei processi. Oggi nel nostro Paese la lotta all'illegalità è ai minimi storici: sempre meno denunce, sempre meno condanne. L'effetto finale è una gigantesca bolla d'impunità. Che gonfia i costi dell'Azienda Italia, complicando l'uscita dalla crisi. E preoccupa le autorità internazionali, al punto da farci rischiare sanzioni dall'Ocse. Mentre il problema più grave, secondo gli esperti, è che una corruzione così pervasiva e vincente favorisce anche l'assalto mafioso all'economia. Continua ...

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/corruzione-la-grande-beffa/2135328

Di Pietro: Berlusconi stupratore della democrazia

mercoledì 15 settembre 2010

Ovunque

Affari

Pedofilia: la Chiesa belga ha paura di chiedere scusa

Secondo il New York Times, un’uscita ufficiale spianerebbe la strada alle richieste di risarcimento. La Chiesa cattolica belga, catturata nello scandalo pedofilia nel clero, con tanto di perquisizione armata nella sede, ora sembra aver paura di effettuare il passo successivo: chiedere scusa alla popolazione e alla comunità dei credenti. Lo scrive il New York Times, che si spinge anche a pubblicare il motivo ostativo a un atto che sembra ormai così dovuto: questione di soldi. “Un vescovo ha spiegato che non c’è la volontà di aprire la strada alle cause per danni”, scrive il Times. PAURA DEI DEBITI – Così, per paura di finire come le diocesi americane, costrette ad impegnare beni e chiese fino anche alla dichiarazione di bancarotta, i vescovi belgi sono disposti a tacere sulle proprie responsabilità. “Se facessimo ‘mea culpa’, diventeremmo moralmente responsabili, legalmente responsabili, ed ecco che qualcuno salterebbe fuori a chiederci i soldi”, ha detto Guy Harpigny, portavoce della conferenza episcopale del paese, alla radio pubblica belga; “e noi abbiamo paura. Per questo stiamo agendo con cautela”. Una prudenza forse eccessiva, in un paese in cui, secondo la commissione di inchiesta messa in piedi dalla stessa conferenza episcopale, “almeno 13 persone si sono suicidate” dopo abusi commessi da sacerdoti negli anni ‘60 e ‘70. CHIESA PARALIZZATA – E’ lo stesso Times a mettere per iscritto che la Chiesa belga, in questa fase, “sembra non avere una strategia chiara”. I vescovi hanno annunciato l’apertura di un ‘reconciliaton center’ quest’anno, ma sono state le associazioni delle vittime a ritenere l’iniziativa “troppo vaga”. Secondo un vescovo, peraltro, a cui molti parlamentari ed esponenti pubblici avrebbero chiesto, informalmente, di muoversi per consegnare ogni informazione a sua disposizione alle autorità inquirenti, sarebbero addirittura alcune vittime “a non volere che lo Stato sia coinvolto“: probabilmente, per evitare la vergogna.
http://www.giornalettismo.com/archives/81638/pedofilia-chiesa-chiedere-scusa/

La Gran Bretagna potrebbe arrestare il Papa? “E’ possibile”

Secondo Foreign policy è improbabile, ma la possibilità c’è. E la rivista ci spiega perché, giuridicamente, l’eventualità non sarebbe da scartare a priori. Giovedì Papa Benedetto XVI arriva in Gran Bretagna per la prima visita papale nel paese da quasi due decenni. Una visita segnata da polemiche per le indagini in corso in diversi paesi riguardanti le molestie sessuali a bambini da parte di preti. Alcuni scrittori, tra cui Richard Dawkins e Christopher Hitchens, hanno chiesto che Benedetto XVI venga arrestato per aver coperto i crimini. E’ possibile? IMPROBABILE, NON IMPOSSIBILE – Secondo Foreign Policy l’eventualità è improbabile, ma non impossibile. Il primo ostacolo sarebbe l’immunità dei sovrani, visto che la Santa Sede è trattata come uno stato e soggetto di diritto internazionale, con status di osservatore permanente all’Onu e relazioni diplomatiche allacciate con 176 paesi diversi. Il Papa è il capo di uno stato estero, e come tale gode di immunità dai procedimenti penali. Ma la sovranità, fa notare l’avvocato per i diritti umani Geoffrey Robinson è illegittima, in quanto conferita da un trattato bilaterale con il governo italiano all’epoca di Mussolini. Ma la definizione esatta di statualità è abbastanza vaga nel diritto internazionale, e dal momento che la Gran Bretagna ha da tempo rapporti diplomatici con la Santa Sede, l’idea di mettere in discussione il ruolo di capo di stato del Papa rischia di essere quasi certamente respinta. Per questo motivo, il gruppo di attivisti ha scartato il suo piano iniziale. MA NON FINISCE QUI - Ma non è necessariamente questa la fine della storia. Secondo i Principi di Norimberga adottati dopo la seconda guerra mondiale, “Il fatto che una persona che ha commesso un atto che costituisce un crimine di diritto internazionale ha agito come capo di Stato o funzionario di governo responsabile, non esime dalla responsabilità ai sensi del diritto internazionale”. Negli ultimi anni, ed ex capi di stato in corso tra cui la Charles Taylor della Liberia e il serbo Slobodan Milosevic, sono stati arrestati e processati per crimini di guerra o crimini contro l’umanità. Senza contare Augusto Pinochet, arrestato e accusato per il suo ruolo nella tortura di cittadini spagnolimentre era in visita a Londra nel 1998 nel quadro di un mandato d’arresto internazionale emesso dal giudice spagnolo Balthazar Garzon. La House of Lords ha stabilito che i crimini internazionali quali la tortura non sono coperti da immunità. Anche se la Supreme Court si deve ancora esprimere sul mandato d’arresto per il ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni.
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Proibizionismo, Pannella a Berlusconi: Putin ha legalizzato il consumo di marijuana

'Considero irresponsabili le dichiarazioni che Berlusconi ha fatto a Mosca quando, non soddisfatto del livello di proibizionismo gia' esistente in Italia, ha detto che bisogna inasprire le pene per i consumatori di stupefacenti'. Lo ha detto la deputata radicale, Rita Bernardini, intervenendo alla presentazione del recital in memoria di Stefano Cucchi, che si e' svolta nella sede di Nessuno tocchi Caino.'Le reputo irresponsabili - ha spiegato Bernardini - perche' il carcere e' il terminale di una giustizia che in Italia non funziona e non e' in atto alcun intervento per correggere questa malagiustizia. Quello di cui l'Italia avrebbe veramente bisogno'.A farle eco il leader dei Radicali Marco Pannella: 'Berlusconi forse non sapeva che Putin ha fatto una legge che consente il consumo di 15 grammi di marijuana'.
http://www.aduc.it/notizia/proibizionismo+pannella+berlusconi+putin+ha_120074.php

martedì 14 settembre 2010

Alzheimer:diagnosi sara' con test sangue

(ANSA) - ROMA - La Texas Tech University Health Sciences Center a Lubbock ha messo a punto un test del sangue per diagnosticare l'Alzheimer.Il test potrebbe addirittura predire il rischio individuale di sviluppare la demenza.Gli scienziati texani hanno rintracciato nel sangue un centinaio di molecole indicatori di malattia.I ricercatori credono che, abbinando a questo prelievo un test genetico che rilevi la presenza di mutazioni legate alla demenza, si possa dimostrare l'esordio della malattia.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Scienza_e_salute/Alzheimer-diagnosi-sara-test-sangue/14-09-2010/1-A_000117713.shtml

'Gruppo dei 20', c'è chi si smarca. Briguglio: ''Finiani determinanti''

Roma, 14 set. (Adnkronos/Ign) - All'indomani dell'annuncio del repubblicano Francesco Nucara a proposito della costituzione di un nuovo gruppo di 'responsabilità nazionale' in Parlamento per il sostegno a Berlusconi sui '5 punti', in molti intervengono per chiarire le proprie posizioni. Tra adesioni 'condizionate', eventuali appoggi esterni e prese di distanza si delinea una situazione di incertezza che fa dire allo stesso Nucara: ''Non credo che il gruppo si sia dissolto come non ho mai creduto che si fosse formato. Berlusconi è nella sua natura ottimista, io per mia natura sono pessimista''. ''Non ci sono nomi in particolare - ha detto ai microfoni del Tg3 - Berlusconi mi ha detto alcune cose, che a mio avviso erano sbagliate. Gli ho detto: 'Questo nome cancellalo, perché non verrà mai con noi'. Ma i nomi onestamente erano molto più di 20'''. Ad ogni modo, assicura Francesco Pionati, deputato di Alleanza di centro, dopo un colloquio col premier, Berlusconi ''mi è sembrato ottimista e convinto, e io sono con lui". Si smarca, invece, Saverio Romano, deputato dell'Udc. "Non conosco Nucara - ha detto a Radio Radicale - non so cosa stia facendo, faccio tanti auguri a lui e al suo gruppo dei 20, la nostra è una battaglia che si gioca tutta interna all'Udc per stabilizzare una linea politica che negli ultimi tempi sembra essere un po' troppo ondivaga. Non sono interessato ai numeri né alla vicenda che riguarda i numeri di questa maggioranza". "Le valutazioni mie - ha aggiunto - saranno portate solo negli organi del mio partito e poi in Parlamento dopo che avrà parlato Berlusconi". L'Mpa non farà parte di nessun 'gruppo di responsabilita' nazionale'. Aurelio Misiti, deputato del Movimento per le autonomie, spiega la linea del partito all'ADNKRONOS: ''Vedo che oggi sulla stampa ci confondono con chi è pronto ad appoggiare il governo a prescindere. Non è così, noi sosterremo la maggioranza solo se saranno adottati provvedimenti concreti per rilanciare il Meridione e assicurare la sicurezza nel Sud. In ogni caso, non siamo disposti a fare nessun gruppo, stiamo bene dove siamo''.
Continua ...
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Gruppo-dei-20-ce-chi-si-smarca-Briguglio-Finiani-determinanti_961444602.html

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mercoledì 21 luglio 2010

Intercettazioni: Di Pietro, hanno tolto tre-quatto volgarita' su cinquanta

Roma, 21 lug. (Adnkronos) - "Hanno tolto 3-4 volgarita' su 50 ma sempre una volgarita' di ddl e' rimasto, poiche' toglie agli investigatori la possibilita' di scoprire i delinquenti e impedisce all'informazione la possibilita' di sapere come stanno le cose. Proprio il fatto che modifichino il disegno di legge ogni tre minuti dimostra che e' un provvedimento da buttare via prima che faccia danni". Lo ha affermato Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei valori, ai microfoni di Sky Tg24. http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Intercettazioni-Di-Pietro-hanno-tolto-tre-quatto-volgarita-su-cinquanta_716574732.html

Vendola: “Io figlio del berlusconismo, l’Italia è pronta a un premier gay”

In una intervista a Libero il governatore della Puglia spiega perché vuole candidarsi alla guida del paese. E mette in riga la sinistra affetta da sindrome di Zelig La sinistra «deve curarsi ha una grave malattia, la sindrome di Zelig. Per paura di perdere contro Pdl e Lega, si traveste da destra. Per paura di perdere il consenso del mondo cattolico, si traveste da cardinale. Per paura di perdere i voti degli imprenditori, si traveste da Confindustria». In un’intervista a Libero, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parla della sua candidatura alle primarie del Pd per le priossime politiche. NON SONO UNA MINACCIA – Spiega Vendola: «Mi hanno chiamato molti dirigenti del Pd per esprimermi il loro sostegno. Io sono fiducioso che il Pd non mi percepisca come una minaccia». E a chi gli chiede chi stia sfidando tra Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani, replica: «Con la mia discesa in campo sto cercando di portare un pò di vita nel centrosinistra». Quando al leader del Pd, «il suo è un silenzio di riflessione. E credo che il Pd non possa non considerare il tema che io pongo: una rifondazione del centrosnistra e le primarie come metodo indispensabile». Del premier, Berlusconi, Vendola dice che «come tutti i prodotti pubblicitari, è usurato» e se l’età e la persona meritano rispetto e considerazione, tuttavia «il modello è vecchio». Il leader di Sel, però, ammette di essere in parte figlio del berlusconismo «e delle sue prime crepe». Il presidente del Consiglio, secondo il governatore, «è la proiezione sulla scena pubblica dell’Italia del Grande Fratello. Ma questo film è giunto ai titoli di coda». E l’Italia, dice Vendola, è pronta a un premier gay. Come la Puglia.
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La stampa cattolica contro Berlusconi: “Non sono solo quattro mele marce”

Dopo Avvenire anche Famiglia Cristiana si scaglia contro la gestione disinvolta di Silvio che non affronta la questione morale e sostiene il ddl intercettazioni. L’ultimo che provò a lamentarsi, Boffo, fece una brutta fine. La questione morale a Milano e in Lombardia “non è un piagnisteo” e forse ad averla aperta “non sono solo quattro mele marce“: c’è “un’economia del disastro consegnata alla generazione futura, il peggio immaginabile della diserzione morale“. Il quotidiano dei vescovi Avvenire commenta con dure parole in un editoriale il sequestro dell’area di Santa Giulia, le inchieste sulla contaminazione mafiosa e il rapporto sulle ecomafie di Legambiente, citando indirirettamente parole di Berlusconi al Duomo. Avvenire dipinge un paese in cui al potere vige “un’economia del disastro consegnata alla generazione futura, il peggio immaginabile della diserzione morale”, scrive Giuseppe Anzani. VERGOGNA E DOLORE – “Un incubo – continua il giornalista- oppure un brusco risveglio che strappa la gioia delle feste celebrate sul tetto del Duomo, fra le guglie, sotto la Madonnina“, “a sentir dire che non è il caso di fare un dramma per quattro mele marce…, invece la Madonnina – afferma - è come se «ce l’avessero rubata”. Ad altri spetterà – aggiunge – “esplorare quanto le connivenze e le corruttele ulteriori segnano l’ignavia o il tradimento di chi tra i dirigenti e i politici accetta questo marcio, o persino vi tiene bordone“. Ai milanesi restano solo “vergogna e dolore“, e, nell’auspicio del giornale dei vescovi, anche la consapevolezza ”che la questione morale non è un piagnisteo, è uno stampo di identità umana, serio e severo”.
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http://www.giornalettismo.com/archives/73482/stampa-cattolica-contro-berlusconi/

Verdini e Dell'Utri lobbisti di Carboni "Ci dia un promemoria, così non sbagliamo"

Gli inquirenti documentano il sodalizio tra i due esponenti del Pdl e l'affarista. Obiettivo: addomesticare la Regione Sardegna. Il governatore Cappellacci: "Di essere sollecitato mattina e sera mi sono rotto i c..." .
ROMA - A volte lo chiama "l'amico di Milano", più spesso "il senatore", o anche più confidenzialmente "Marcello". Nelle migliaia di pagine raccolte in oltre un anno d'inchiesta dai Carabinieri del comando provinciale di Roma, le conversazioni di Flavio Carboni hanno in Marcello Dell'Utri un riferimento. Come Denis Verdini, "l'uomo Verde", "il fiorentino". Verdini e Dell'Utri, spesso aprono le loro residenze per ascoltare i problemi del "clan" Carboni. In una circostanza, il primo ottobre scorso, l'uomo d'affari sardo, il regista delle speculazioni sull'eolico in Sardegna, "dice di trovarsi attualmente al "Buon Governo" (presumibilmente la sede del Pdl, ndr) e che sta correndo da Denis". Carboni, addirittura, al telefono con Arcangelo Martino (finito in cella anche lui), il 18 settembre, in una "conversazione riferita all'operazione pale eoliche", sottolinea che bisogna "ricordare a Ugo (Cappellacci, ndr) e a Marcello (Dell'Utri, ndr) che siamo un gruppo!. . . che siano tempestivi che sia una collaborazione continua nell'interesse del gruppo".
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http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/21/news/verdini_lobbisti-5719579/

Immigrazione. Divieto di sposare un clandestino: la parola alla Corte Costituzionale

Il giudice di pace di Trento ha sospeso l'espulsione di una cittadina straniera clandestina “colpevole” di aver chiesto le pubblicazioni di matrimonio con il suo compagno italiano e ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale affinche' valuti se il divieto di contrarre matrimonio con un clandestino sia legittimo o meno.Ci eravamo gia' occupati dell'argomento l'estate scorsa, all'indomani dell'entrata in vigore del cosiddetto pacchetto sicurezza (legge 94/09) definendo il divieto di matrimonio con straniero irregolare una norma da legge razziale. Secondo questa legge, per sposarsi in Italia lo straniero, al momento della richiesta di pubblicazioni, deve esibire “un documento attestante la regolarita' del soggiorno nel territorio italiano”. Dunque gli stranieri extracomunitari devono allegare copia del permesso di soggiorno, o della ricevuta (della Posta o della Questura) per il suo rilascio, o ancora, se in Italia per periodi inferiori a 3 mesi, copia della dichiarazione di presenza depositata in Questura entro 8 giorni dall'ingresso sul territorio italiano.
Continua ... http://www.aduc.it/articolo/immigrazione+divieto+sposare+clandestino+parola_17911.php

'Ndrangheta: oltre 60 arresti. In manette anche i fratelli del sindaco di Corigliano

Cosenza, 21 lug. (Adnkronos) - Una maxi operazione contro il 'locale' di Corigliano è stata effettuata questa mattina, con 67 arresti e il sequestro di beni per 250 milioni di euro. Le indagini del Gico di Catanzaro e dello Scico di Roma, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo di regione, sono durate tre anni e si sono svolte su esponenti della criminalità organizzata accusati di associazione mafiosa, usura, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Ndrangheta-oltre-60-arresti-In-manette-anche-i-fratelli-del-sindaco-di-Corigliano_714278325.html

Dopo Elisa Claps nuovo giallo in Basilicata: riaperto il caso dei 'fidanzatini' di Policoro

Matera, 21 lug. (Adnkronos) - Il giudice per le indagini preliminari di Matera, Rosa Bia, ha respinto la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sulla morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i 'fidanzatini di Policoro' trovati morti il 23 marzo 1988 all'età di 21 anni. Lo ha annunciato l'associazione Libera. Contro l'archiviazione richiesta dalla Procura aveva presentato opposizione la madre di Luca Orioli, Olimpia Fuina. Il gip ha inoltre indicato al pm di ''incaricare un consulente per l'eventuale riesumazione dei corpi al fine di accertare eventuali tracce di morte cagionata da terzi''.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Dopo-Elisa-Claps-nuovo-giallo-in-Basilicata-riaperto-il-caso-dei-fidanzatini-di-Policoro_715718180.html

martedì 20 luglio 2010

ITALIA - Sky sul digitale terrestre: arriva il sì dall'Europa. Mediaset fa ricorso

La Commissione europea ha dato il via libera alla possibilita' per Sky Italia di entrare anticipatamente nel digitale terrestre. Lo ha indicato il portavoce della Commissione europea. La decisione e' stata presa a condizione, pero', che Sky Italia trasmetta sulle frequenze del digitale terrestre soltanto in chiaro, quindi nessun canale a pagamento. Per Sky vigeva il divieto a trasmettere sul digitale terrestre fino al 2013, in seguito ai vincoli posti a carico delle tv di Rupert Murdoch, per via del suo dominio nella tv satellitare.Mediaset, che ha sempre manifestato contrarietà a questa possibilità, ed ha gia' annunciato ricorso.
http://www.aduc.it/notizia/sky+sul+digitale+terrestre+arriva+si+dall+europa_119159.php

Vendola si candida e Pd-Idv temono l'Opa ostile

Roma, 20 lug. (Apcom) - L'auto-candidatura di Nichi Vendola alle primarie agita le acque del centrosinistra, l'ipotesi di un bis su scala nazionale di quello che è accaduto lo scorso inverno preoccupa un po' tutti i partiti di opposizione l'idea è accolta con malcelata freddezza dal Pd e ostilità aperta da Idv. Il protagonismo del presidente della Puglia non piace affatto, tanto più che ai vertici del Pd monitorano con attenzione i giornali "che ci attaccano soltanto e non raccontano mai le nostre inziative politiche": l'editoriale del Corriere della Sera di oggi viene visto come l'ennesima conferma di un atteggiamento ostile da parte dei salotti che contano in Italia e si salda con il timore di quel 'papa straniero' evocato da Ezio Mauro qualche mese fa. La nota ufficiale di Filippo Penati, capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, lascia pochi dubbi sul fastidio dei democratici: quello di Vendola, dice Penati, rientra nella affollatissima categoria dei "contibuti positivi", ma "su tempi e modi per le candidature alle primarie vedremo quando sarà il momento e quando ci sarà la coalizione". E, aggiunge Penati, "Se Vendola lavora per sparigliare il centrosinistra Bersani e il Pd sono impegnati per costruire l'alternativa e una coalizione in grado di battere Berlusconi e dare all'Italia un governo all'altezza delle sfide importanti che ci aspettano ridando speranza agli italiani".
Continua ... http://www.apcom.net/newspolitica/20100720_051709_18b8fd7_93123.shtml

P3/Repubblica: "Da Carboni a Verdini un milione per gli appalti"

Roma, 20 lug. (Apcom) - Oggi in evidenza in prima pagina su Repubblica nuove indiscrezioni sull'inchiesta P3 e sulle carte dell'accusa. Secondo il quotidiano, i dati in mano agli inquirenti indicherebbero l'esistenza di una "contabilità parallela per effettuare almeno "quattro operazioni sospette"" nel quadro degli appalti per l'eolico in Sardegna. Questa "sorta di "cassaforte"" sarebbe stata creata da "Flavio Carboni e la sua organizzazione per finanziare il Palazzo". I carabinieri del Ros avrebbero "in almeno tre circostanze identificato il beneficiario finale". Così il quotidiano scrive: "parte di titoli finanziari veicolati dal Carboni, sono stati con ogni probabilità negoziati dal parlamentare Verdini Denis o da persone dallo stesso delegate".
Continua ...
http://www.apcom.net/newscronaca/20100720_083501_1741424_93127.shtml

Fini: "Mangano un eroe? No, un cittadino condannato per mafia"

Palermo, 19 lug. (Adnkronos) - "Sulla strage di via D'Amelio non è stato fatto tutto e lo dimostra il fatto che a Caltanissetta le indagini stanno mettendo in evidenza che non fu soltanto un attentato di mafia". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando della strage di via d'Amelio a 18 anni dall'esplosione che uccise Borsellino e la sua scorta. "Capisco -ha aggiunto- l'indignazione di questo momento ed è importante e doveroso fare tutto quello che ognuno di noi può fare per evitare che cada nuovamente la coltre del silenzio o peggio ancora che non si raggiunga la verità autentica".
Continua ... http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Fini-Mangano-un-eroe-No-un-cittadino-condannato-per-mafia_706579283.html

Mafia: Fini, indignato davanti a nuovi elementi su depistaggi indagini

Palermo, 19 lug. (Adnkronos) - "Davanti ai nuovi elementi che emergono sui depistaggi nelle indagini sulle stragi personalmente resto indignato. Penso che chiunque creda nelle istituzioni non possa far altro che indignarsi nell'apprendere che ci sono motivate ragioni per affermare che ci fu qualcosa che va ancora chiarito". A dirlo e' stato il presidente della Camera Gianfranco Fini, prima della partenza del corteo in memoria di Paolo Borsellino. Per Fini trovare la verita' sulle stragi "e' compito esclusivo della magistratura".
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Mafia-Fini-indignato-davanti-a-nuovi-elementi-su-depistaggi-indagini_707441447.html

lunedì 19 luglio 2010

Diciotto anni fà...

Apostrofo grigio

Caso P3, nel mirino c'è Caliendo - Per Dell'Utri l'ombra della corruzione

Nuovi indagati in arrivo. Controlli su un giro di denaro legato all'eolico uin sardegna che arriva al senatore. A metà settimana ilriesame sul ricorso di Martino, arrestato con Carboni e Lombardi .
ROMA - L'ombra della corruzione su Dell'Utri. La procura di Roma sta valutando se contestare un nuovo reato al senatore del Pdl già indagato per associazione segreta. Nelle carte dell'inchiesta sulla P3 i carabinieri scrivono che "sia il Verdini che il Dell'Utri risultano apparentemente coinvolti in alcune operazioni finanziarie sospette condotte da Carboni, nell'ambito delle quali egli ha veicolato titoli per centinaia di migliaia di euro messi a disposizione da un imprenditore romagnolo coinvolto nell'operazione parchi eolici, parte dei quali sono stati con ogni probabilità negoziati dallo stesso Verdini o da persona da lui delegata". Il coordinatore nazionale del Pdl è stato iscritto quasi subito per corruzione nell'inchiesta romana sugli appalti per l'energia alternativa in Sardegna, ben prima di ricevere l'accusa di associazione segreta. Il percorso appare inverso per il senatore dell'Utri, entrato nell'indagine per la violazione della legge Anselmi, e che adesso rischia di l'iscrizione per corruzione.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/07/19/news/indagati_caliendo_e_dell_utri-5667554/

Le telefonate di Carboni a Marcello "Vogliamo Cosentino governatore"

ROMA - Non c'erano impegni che tenessero. Marcello Dell'Utri, per Flavio Carboni, era sempre disponibile. Persino mentre era in clinica, reduce da un piccolo intervento, nel gennaio scorso, il faccendiere sardo poteva chiamarlo, informarsi preliminarmente sulle sue condizioni di salute, e poi insistere per fissare urgentemente un incontro. C'era da aggiornarlo sulle pratiche sarde sull'eolico, ma c'era anche da sapere come andava il "totonomine" sui governatori. E, i due, oltre che ad avere un rapporto estremamente confidenziale, si incontravano anche con una regolare frequenza.Come succede lo scorso 9 febbraio. È proprio l'uomo d'affari ad andarlo a prendere alla stazione Termini, mentre torna da Milano. I due, inizialmente, non si riescono a trovare. "Dove sei?", chiede al telefono il senatore, mentre i carabinieri dei Ros intercettano il dialogo via cavo. "Sono vicino alla motrice", risponde al cellulare Carboni, "binario 9". La successiva conversazione tra i due non viene captata dagli investigatori. Ma il contenuto del colloquio, lo si deduce dalla telefonata fatta poco dopo da Carboni ad Arcangelo Martino. Sono giorni frenetici per conoscere i candidati alle elezioni regionali del marzo successivo. La "P3", dopo aver puntato tutto su Nicola Cosentino, nel frattempo travolto dalle disavventure giudiziarie, cambia "cavallo". Il nome di Caldoro (poi effettivamente candidato), è ancora in bilico. Carboni, "che evidentemente ha appena visto il Dell'Utri", riferisce a Martino "che tale Cesare verrà informato solo domani perché non c'è". L'uomo d'affari sardo, prosegue "dicendo di aver saputo (evidentemente dal Dell'Utri) che le notizie circolanti sul Caldoro, iniziano a far vacillare la sua candidatura e che la scelta potrebbe quindi cadere sull'uomo segnalato dallo stesso Martino, ovvero Gianni Lettieri (presidente degli industriali campani, ndr)". È sempre il gruppo di Carboni, sostiene oggi l'accusa, ad aver tentato di screditare l'onorabilità di Caldoro, con un'azione di dossieraggio che si è dimostrata falsa.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/07/19/news/verbali_dell_utri_carboni_su_cosentino-5667784/

In nove anni più tasse per tutti - il "grande bluff" di Berlusconi

Dati alla mano si sfata un luogo comune del centrodestra: non è affatto vero che i governo del Cavaliere hanno ridotto la pressione fiscale: in nove anni le entrate sono cresciute del 33% .
Il sogno: "Meno tasse per tutti". La realtà: nel 2000 le entrate complessive dello Stato rappresentavano il 45,4% cento del Pil, nel 2009, alla fine del "decennio berlusconiano", questa percentuale è salita al 47,2%, il valore più alto mai raggiunto. In termini assoluti, nello stesso periodo le entrate sono cresciute del 33%, un valore superiore di ben 12 punti percentuali rispetto alla crescita dei prezzi, ferma al 20,6%.Degli slogan elettorali di Berlusconi quello sulle tasse che diminuiscono, liberando risorse per famiglie e imprese, è certamente il più riuscito. Non c'è dubbio: nell'immaginario collettivo di moltissimi italiani i suoi governi si sono caratterizzati come quelli che non hanno "messo le mani nelle tasche della gente". Al contrario, gli stessi slogan del centrodestra e dei media di Berlusconi (tv e giornali) hanno accreditato i governi di centro sinistra come quelli che hanno sempre puntato ad alzare le tasse. Al punto che negli ultimi giorni della campagna elettorale del 2006 Prodi perse terreno sulla base della martellante campagna mediatica di Berlusconi. Con il risultato che quella che fino a poche settimane prima sembrava per il centro sinistra una marcia trionfale si trasformò invece in una risicata vittoria, per non dire una mezza deblacle, come si vide meglio un anno e mezzo dopo.Chi ha creduto a quest'abile costruzione propagandistica di Berlusconi potrà trovare sorprendenti i dati contenuti nelle relazioni annuali della Banca d'Italia. Dati che smentiscono in toto le roboanti affermazioni che il nostro premier ci ha regalato in tutti questi anni.
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http://www.repubblica.it/economia/2010/07/19/news/berlusconi_pi_tasse-5667946/

Inchiesta eolico: confermato carcere per Carboni, ma potra' andare in centro clinico

Roma, 19 lug. - (Adnkronos) - Resta valido l'ordine di custodia cautelare che l'8 luglio scorso ha portato in carcere l'uomo d'affari Flavio Carboni. Puo' pero' essere trasferito in un centro diagnostico terapeutico a causa delle sue precarie condizioni di salute determinate da una cardiopatia ischemica multivasale. Lo ha stabilito il gip Giovanni De Donato che, respingendo le istanze degli avvocati difensori Renato Borsone e Anselmo De Cataldo ha negato la scarcerazione dando comunque mandato al Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap) di individuare un centro clinico dove Carboni che ha 78 anni potra' essere trasferito.Associazione per delinquere finalizzata alla violazione della legge che vieta la costituzione di associazioni segrete e' il reato per il quale Carboni e' stato arrestato l'8 luglio scorso insieme con l'imprenditore campano Arcangelo Martino e l'ex giudice tributario Pasquale Lombardi.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Inchiesta-eolico-confermato-carcere-per-Carboni-ma-potra-andare-in-centro-clinico_705997585.html

Universita': Di Pietro, querelo Berlusconi ma si decida a venire in tribunale

Roma, 19 lug. - (Adnkronos) - ''Berlusconi, invece di continuare a offendere la mia storia personale, rinunci ad avvalersi dell'insindacabilita' prevista dall'articolo 68 della Costituzione''. Lo dichiara in una nota il presidente dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, commentando le affermazioni che, secondo notizie di agenzia, avrebbe pronunciato il presidente del Consiglio durante la sua visita all'universita' telematica di Novedrate.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Universita-Di-Pietro-querelo-Berlusconi-ma-si-decida-a-venire-in-tribunale_706045337.html

Il Cavaliere ci ricasca: ''Belle e laureate a pieni voti, non come la Bindi''

Novedrate (Como), 19 lug. (Adnkronos/Ign) - Il lupo perde il pelo ma non il vizio, è proprio il caso di dirlo. Immemore (o forse no) delle polemiche infuocate che mesi fa seguirono alle sue parole offensive nei confronti di Rosy Bindi (''lei è più bella che intelligente'' le disse in collegamento telefonico a 'Porta a Porta') Silvio Berlusconi oggi ci ricasca con una nuova frase greve e infelice all'indirizzo del presidente del Partito democratico.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Il-Cavaliere-ci-ricasca-Belle-e-laureate-a-pieni-voti-non-come-la-Bindi_705347834.html

Iran: Teheran dice 'no' alla visita del senatore Kerry

Teheran, 19 lug. - (Adnkronos/Aki) - Il governo iraniano ha respinto la proposta del senatore Usa ed ex candidato alla Casa Bianca John Kerry, che avrebbe proposto di recarsi in visita a Teheran per avviare colloqui con le autorita' della Repubblica Islamica. A riferire della decisione del governo iraniano e' stato il presidente della commissione parlamentare per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera, Alaeddin Boroujerdi, il quale ha rivelato che la richiesta di Kerry sarebbe stata trasmessa al governo iraniano dall'ambasciatore svizzero, che cura gli interessi degli Usa in Iran.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Iran-Teheran-dice-no-alla-visita-del-senatore-Kerry_706619153.html

sabato 10 luglio 2010

La nuova P2 di Denis Verdini Ecco perché B. vuole il bavaglio

Il cuore del Popolo della libertà ha una vita segreta, un’attività sotterranea. Una “nuova P2” coagulata attorno al faccendiere Flavio Carboni. Le intercettazioni la svelano. Ed è per questo che Silvio Berlusconi dice che questa legge “è sacrosanta” Il satrapo anziano vuole il bavaglio. “È sacrosanto”, ha detto a Studio Aperto, dopo aver fatto il giro delle radio e delle tv compiacenti, Tg1, Tg2, Tg4, per tentare di fermare gli smottamenti di consenso nella sua maggioranza e nel paese. L’eco delle sue parole risuona ancora in questo giorno di silenzio della stampa italiana. Un giorno in cui è più facile comprendere perché lo vuole a tutti i costi, il bavaglio: sono proprio le intercettazioni a permettere di sviluppare indagini come quella che ha scoperto una “nuova P2” coagulata attorno al faccendiere Flavio Carboni, non senza contatti con il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Le intercettazioni, impietose, continuano a disvelare il fondo melmoso e occulto del potere italiano. Scoprono i giochi segreti che si svolgono attorno a Silvio Berlusconi.
CONTINUA ...
http://www.laltranotizia.net/2010/07/la-nuova-p2-di-denis-verdini-ecco.html

Berlusconi attacca i giornali "di sinistra" - "La libertà di stampa non è un diritto assoluto"

ROMA - All'indomani dello sciopero dei giornalisti contro il ddl intercettazione, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi attacca "la stampa di sinistra", accusandola di "mettere il bavaglio alla verità". In un messaggio ai Promotori della Libertà, Berlusconi spara a zero contro i giornali "schierati": "Mettono il bavaglio alla libertà, disinformano, non solo distorcono la realtà ma calpestano in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy".E quindi chiede ai "Promotori della libertà" di "togliere il bavaglio alla libertà": "Quel bavaglio - sottolinea il premier - che le è stato imposto da una stampa schierata con la sinistra e pregiudizialmente ostile al governo. Una stampa che disinforma, che non solo distorce la realtà, ma calpesta in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy, invocando per sè la 'liberta' di stampa' come se si trattasse di un diritto assoluto. Ma in democrazia non esistono diritti assoluti, perchè ciascun diritto incontra sempre un limite negli altri diritti prioritariamente ed egualmente meritevoli di tutela"."Questo, come ben sapete, è un principio elementare delle democrazie liberali. Un principio che la stampa italiana, in maggioranza, ha scelto purtroppo di ignorare. Allora dobbiamo spiegare tutto questo anche attraverso i gazebo a tutti gli italiani", ha chiesto Berlusconi ai suoi.
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/10/news/berlusconi_conti-5495298/

ALIBI

Fallimento Agile-ex Eutelia: otto arresti per bancarotta fraudolenta

ROMA (10 luglio) - Otto persone sono state arrestate per il fallimento del call center Agile-Eutelia, un crac di oltre 11 milioni di euro. In carcere anche Antonangelo Liori, ex direttore del quotidiano L'Unione Sarda, accusato di bancarotta fraudolenta. Liori è accusato dalla procura di Roma, con gli altri sette indagati, di aver portato al fallimento la società Agile (ex Eutelia) attraverso operazioni finanziarie tramite il Gruppo Omega.Secondo la Guardia di Finanza una serie di società "scatole cinesi", avrebbero rilevato aziende in grave crisi operanti nel settore delle telecomunicazioni, logistica e immobiliare, per poi lucrare crediti (commesse) e scaricare i debiti su altre società avviate verso il fallimento. Le principali vittime oltre allo Stato, sono i circa 2.000 dipendenti. Gli arrestati hanno provveduto alla distrazione di complessivi 11.179.989 euro dalla Agile S.r.l. ed alla sottrazione di crediti della stessa società, ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti, per un valore pari a 5.529.543 euro.
Continua ...
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=110026&sez=HOME_INITALIA

Appalti eolico, avviso di comparizione per governatore Sardegna Cappellacci

Ipotesi di abuso d'ufficio e concorso in corruzione. Il governatore (PDL): nulla da nascondere, ho fiducia nei magistrati.
ROMA (10 luglio) - Il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, ha ricevuto dalla procura della repubblica di Roma l'avviso a comparire nell'ambito dell'inchiesta su un presunto comitato d'affari che avrebbe voluto condizionare gli appalti dell'energia rinnovabile in Sardegna. Secondo i legali di Cappellacci il provvedimento dei magistrati presenterebbe dei vizi di forma e sarebbe per questo nullo: sembra infatti che ci sia stato un errore di trascrizione dell'articolo del Codice riguardante l'ipotesi di reato Cappellacci dovrebbe rispondere di abuso d'ufficio e concorso in corruzione: al vaglio ci sono incontri e telefonate avute con alcuni indagati. Sin dalle prime dichiarazioni pubbliche il presidente (anche davanti al Consiglio regionale il 1° giugno scorso) si è detto sereno e sicuro di aver sempre agito con la massima correttezza, ma amareggiato per essere finito in un «tritacarne mediatico», ribadendo che sull'eolico l'esecutivo ha sempre agito nella massima trasparenza, bloccando qualsiasi tentativo speculativo degli imprenditori del vento.
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Clan Casalesi: DIA sequestra il Lago d'Averno

Personale del Centro Operativo D.I.A di Napoli, sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di affiliati al clan dei Casalesi. Tra i beni sottoposti a sequestro vi è lo storico “Lago d’Averno” .Il decreto che la D.I.A di Napoli sta eseguendo riguarda, soprattutto, un lago leggendario che ancora oggi rinnova suggestivi ricordi narrati dall’epopea virgiliana e dantesca, del mito dell’entrata agli Inferi e della tradizione della Sibilla.Il Lago d’Averno è un lago vulcanico che nel 1750 fu donato dai Borboni ad una nobile famiglia napoletana con un lascito regio, poi tramandato agli eredi che l’hanno venduto nel 1991 alla società COUNTRY CLUB srl della famiglia CARDILLO. La società COUNTRY CLUB srl nel 2008, pochi giorni dopo l’arresto di Giuseppe SETOLA, è stato acquistato da CARDILLO Gennaro, cl.1967, imprenditore nel settore turistico-alberghiero, attualmente detenuto, prestanome di SETOLA Giuseppe, esponente di spicco del clan dei casalesi e capo della fazione stragista. Le indagini svolte dalla DIA e coordinate dalla DDA napoletana hanno evidenziato che il CARDILLO Gennaro ha favorito il SETOLA e gli altri componenti del gruppo camorristico, sia nella fase della latitanza che in quella di supporto logistico per le operazioni criminali, con la messa a disposizione di ristoranti e camere d’albergo. Tra le strutture identificate vi è l’agruturismo TERRA MIA, il ristorante ARAMACAO e la società COUNTRY CLUB Srl sottoposte oggi a sequestro ex art.321, comma 3 bis, c.p.p.
http://www.julienews.it/notizia/cronaca/clan-casalesi-dia-sequestra-il-lago-daverno/51417_cronaca_2.html

Pakistan: strage di Yaka Ghund, almeno 100 morti

PESHAWAR - Un duplice attentato nel bazar di Yakagkhun, nell'area tribale pachistana di Mohmand, ha provocato almeno 100 morti tra le persone (in prevalenza capi tribù nemici dei talebani) che si erano radunate davanti ad un ufficio governativo. L'atto terroristico che ha colpito il municipio è stato portato a termine da due kamikaze diversi: uno in sella ad una moto ed uno a piedi. Entrambi si sono fatti saltare all'esterno dell'edificio, danneggiando gravemente diversi palazzi e demolendo in parte un carcere adiacente al palazzo istituzionale. Tutt'ora la polizia sta cercando i 35 detenuti che sono riusciti a trovare la fuga grazie al crollo di alcune pareti e al caos.Intanto si scava tra le con i ridotti mezzi di soccorso a disposizione nella speranza di non veder salire ulteriormente il bilancio già gravoso. Oltre ai 100 morti accertati, infatti, ci sono anche numerosi dispersi ed una ventina di persone ferite in maniera grave e ricoverate in ospedale in condizioni critiche. Come si legge anche su AdnKronos, davanti al municipio dove è avvenuta la doppia deflagrazione, c'erano sia adulti che bambini. Riguardo i galetto evasi, il funzionario governativo Rasool Khan, sostiene che tra loro ci fossero anche diversi talebani.
http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/pakistan-strage-di-yaka-ghund-almeno-100-morti/51423_dal-mondo_1.html

Legge bavaglio,"inventata" da Prodi e lanciata da Berlusconi - Il centrosinistra ha l'intuizione, il centrodestra agisce

Gli articoli come quello che state per leggere, solitamente, non riscuotono molto successo tra i lettori italiani, i quali, abituati come sono a leggere giornali che fanno della faziosità e della strumentalizzazione la propria filosofia comunicativa, si sentono spaesati e minacciati quando inciampano in qualche notizia che mostri un barlume di obiettività. In effetti, il lettore medio che abita il bel paese, se ci consentite tale definizione generalista, ha la tendenza nevrotica a storcere il naso e a cadere in devastanti crisi d’identità ogni volta che incontra articoli capaci di demolire (anche solo in piccola parte) le sue dogmatiche convinzioni pseudopolitiche. Ciò che rischia lo scrivente di questo pezzo, dunque, è quello di essere tacciato di bieco berlusconismo e, magari, di essere visto come l’oscuro membro di una società masso-pluto-giudaico-rettiliana. La verità, battute e provocazioni a parte, dobbiamo imparare ad accettarla in tutta la sua crudezza; senza per questo scivolare nel qualunquismo figlio del disfattismo rassegnato alla "così fan (son) tutti".
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La P2 all’amatriciana che si impicciava di trans, Caldoro e lodo Alfano

L’organizzazione segretissima che spunta dalle intercettazioni di Carboni & Co voleva vincere la battaglia della Corte Costituzionale. Visti i risultati, si capisce quanto valevano. Intanto è indagato anche Verdini. “Quanto ci piace chiacchierare”, diceva Sabrina Ferilli in un famoso spot dei telefonini di qualche anno fa. E in effetti, è difficile darle torto a leggere le intercettazioni che vedevano protagonisti Flavio Carboni, il faccendiere accusato e assolto dell’omicidio Calvi, ma condannato per il crac del Banco Ambrosiano, Pasquale Lombardi, giudice tributario ed ex politico Dc e di Forza Italia che vantava relazioni con alti magistrati, e Arcangelo Martino, il politico campano della prima repubblica che cercò di fornire a Berlusconi l’alibi del primo incontro con la famiglia di Noemi Letizia: “Gli ho presentato io il padre”, disse, finendo smentito a stretto giro di posta. Nell’inchiesta è indagato anche Denis Verdini.
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"Abbiamo i numeri per aprire la crisi" - E' giallo sulle parole di Bocchino

CNRmedia pubblica un'intervista nella quale l'esponente finiano mette in guardia il governo. Poi la smentita: "Notizie prive di fondamento e non corrispondenti a quanto dichiarato".
ROMA - E' giallo sulle parole del finiano Italo Bocchino a proposito di una possibile "maggioranza in grado di far cadere il governo". Ai microfoni di CNRmedia l'esponente di punta dell'ala finiana del Pdl, avrebbe detto: "Siamo uno in più del numero necessario a far cadere la maggioranza". Ma un comunicato ufficiale smentisce: "Le notizie diffuse da Cnr media sul contenuto di un'intervista a Italo Bocchino sono prive di fondamento e non corrispondono a quanto dichiarato". Secondo Bocchino ormai si deve parlare dell'esistenza a tutti gli effetti di una nuova corrente capace di far cadere il Governo. "Esiste - ha detto Bocchino- un 'arcipelago dei finiani' e si sta radicando sul territorio una corrente organizzata che è Generazione Italia. Le correnti favoriscono il dibattito interno ai partiti e, semmai, quello che bisogna evitare è il 'correntismo' cioè la compravendita delle poltrone: noi le abbiamo sempre rifiutate e continueremo a farlo".
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Manovra: Vendola, merita una rivolta sociale

Roma, 10 lug. (Adnkronos) - ''Tremonti non ha voluto capire le nostre ragioni. Non ha voluto interloquire ma soprattutto ha impedito a chiunque di interloquire, compreso il presidente del Consiglio. E' stata francamente imbarazzante l'immagine di un premier prigioniero politico del 'commissario' del governo, cioe' il ministro Tremonti''. Cosi' Nichi Vendola, governatore della Puglia, parla a Radio Popolare Network dell'incontro di ieri a palazzo Chigi tra governo e regioni.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Manovra-Vendola-merita-una-rivolta-sociale_665245931.html

Berlusconi chiede l'aiuto di Bertone "E' il momento che l'Udc torni da noi"

Il tentativo fallito del Cavaliere a cena da Vespa con Draghi e Geronzi. Il Cavaliere offre all'ex alleato il ministero degli Esteri e la vicepresidenza. Ma il centrista blocca le avances.
GIOVEDI' SERA. Poco prima di mezzanotte, una mercedes nera targata Città del Vaticano s'allontana per la discesa di via Gregoriana, a due passi da piazza di Spagna. Seduto dietro, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Poco dopo, dallo stesso portoncino, escono nella notte romana Cesare Geronzi e Mario Draghi. Cosa ci facevano alla stessa tavola il primo collaboratore del Papa, il governatore della Banca d'Italia e il presidente di Generali? Assistevano all'ultimo, caparbio, tentativo del Cavaliere di evitare lo sfarinamento della sua maggioranza, iniettando forze fresche - quelle dei centristi di Pier Ferdinando Casini - in un momento di grande difficoltà.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/07/10/news/berlusconi_bertone-5489900/

M.O.: Israele scrive all'Onu, bloccate nave libica di aiuti a Gaza

Gerusalemme, 10 lug. (Adnkronos) - Israele ha chiesto all'Onu di fermare una nave carica di aiuti umanitari, organizzata da un figlio del leader libico Gheddafi, che intende rompere il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza. Si tratta di una iniziativa "discutibile e provocatoria", si legge in una lettera dell'ambasciatore israeliano all'Onu Gabriela Shalev, che e' stata consegnata al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki moon, e al presidente dell'Assemblea generale del palazzo di vetro, il libico Ali Treki.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/MO-Israele-scrive-allOnu-bloccate-nave-libica-di-aiuti-a-Gaza_664877162.html

giovedì 8 luglio 2010

Cornuti & Mazziati!

Bimba nuda nel pc del cardinale "La foto è stata caricata in automatico"

La procura di Bruxelles conferma le indiscrezioni della stampa sulla presenze di un'immagine compromettente nel computer dell'ex primate Danneels. Ma un portavoce precisa: "Era finita nella cartella dei file temporanei".
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http://www.repubblica.it/esteri/2010/07/08/news/belgio_bimba_nuda_nel_pc_del_cardinale-5477925/

Italia-Usa, Obama: ''Rapporto forte con Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi''

Roma, 8 lug. (Adnkronos/Ign) - "Trovo il presidente Napolitano una persona ricca di grazia. Devo dire anche con il premier Berlusconi abbiamo sviluppato un rapporto forte. Quando ci incontriamo è sempre un piacere, ridiamo, scherziamo, facciamo cose concrete e serie". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in un'intervista esclusiva al 'Corriere della Sera'.
"Il premier Berlusconi e' stato un grande amico degli Stati Uniti e mio personale - ha continuato Obama - iI presidente Napolitano l'ho incontrato a Roma e poi di recente qui a Washington. La sua visione di un'Europa forte coincide con la mia. L'importanza che lui annette al rapporto transatlantico è identica alla mia. In questo senso l'Italia è fortunata di avere un ottimo premier e un ottimo presidente". Per quanto riguarda il contributo italiano in Afghanistan, ''prima di tutto voglio dire personalmente quanto sia grato'', sottolinea Obama, per ''i sacrifici di uomini e donne italiani in uniforme: sono stati straordinari. Il primo ministro Berlusconi è stato un alleato conseguente e forte. L'Italia ci aiuta non solo sul campo di battaglia, ma anche nell'addestramento. Dove per esempio i Carabinieri sono stati molto utili". "Tengo in altissima considerazione i sacrifici del vostro popolo - ha continuato - detto questo, è un tema difficile in una regione difficile . Non ci sono soluzioni semplici. Il fatto è che l'Afghanistan veniva usato come base per attività terroristiche rivolte contro tutti noi. La regione al confine tra Afghanistan e Pakistan continua ad essere base di lancio per le bande del terrore".

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(Sento puzza di "Nuovo Ordine Mondiale" ... M.)

Belgio, abusi: nel computer del cardinale Danneels foto con bambina nuda

Bruxelles, 8 lug. (Adnkronos/Aki/Ign) - Una foto di una bambina nuda di meno di dieci anni, accovacciata sotto la doccia, oltre che una serie di immagini di donne poco vestite, sarebbero state ritrovate sul computer dell'ex primate del Belgio, il cardinale Godfried Danneels. E' quanto riporta il quotidiano belga di lingua fiamminga "Het Nieuwsblad". Gli inquirenti stanno cercando di capire come e quando questo materiale e' finito nel pc dell'alto prelato, se perche' scaricate da internet o se inviate in allegato per email, spiega il quotidiano. Tutti i computer sequestrati durante le perquisizioni del 24 giugno, infatti, sono stati restituiti, ma non quelli di monsignor Danneels. Intanto, la procura di Bruxelles ha aperto un fascicolo sulle fughe di notizie apparse sulla stampa relative all'inchiesta sugli abusi su minori compiuti da religiosi e il magistrato che se ne occupa, il giudice Wim De Troy, potrebbe essere probabilmente sollevato dall'incarico. Fonti diverse e concordanti nell'ambito della giustizia hanno infatti affermato che la procura generale, dopo essersi fatta inviare lunedi' i tre scatoloni di documenti raccolti nell'ambito dell'operazione "Calice" condotta lo scorso 24 giugno all'arcivescovado, nell'abitazione del cardinale Danneels e alla Commissione d'inchiesta della chiesa sugli abusi compiuti da religiosi, "lancera' all'inizio della prossima settimana" la procedura per sollevare dall'incarico il giudice d'istruzione incaricato del dossier, Wim De Troy.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.1.656047986

Eolico: arrestato imprenditore Martino

ROMA - Oltre a Carboni e Lombardi, i carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno arrestato a Napoli anche l'imprenditore Arcangelo Martino. Il fascicolo che ha portato agli arresti nasce da uno stralcio dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico in Sardegna in cui e' coinvolto, tra gli altri, anche il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. L'ipotesi di reato e' quella di associazione a delinquere e di violazione degli articoli 1 e 2 della legge Anselmi sulle associazioni segrete.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Eolico-arrestato-imprenditore-Martino/08-07-2010/1-A_000118532.shtml

“Questa fretta è sospetta: ci sono intercettazioni da tenere segrete?”

Intervista ad Enzo Ghionni, presidente della Federazione Italiana Liberi Editori: “Il principio della legge è giusto, ma la sua applicazione colpisce indiscriminatamente tutti e mette in maggiore difficoltà le piccole case editrici”. “Il nostro è un giudizio estremamente negativo, sia per i contenuti del provvedimento che per le modalità con cui viene preso: imponendo i tempi strettissimi, il governo dimostra di non aver alcuna voglia di discutere di quello che sta facendo, ma soltanto di essere animato da una volontà punitiva. Il brutto è che ci rendiamo perfettamente conto che è giusto tutelare taluni interessi come il diritto alla privacy: non è possibile che ci siano magistrati che intercettano per trovare i reati, invece che per cercare le prove dei reati, così come è sbagliato che le procure consegnino ai giornalisti materiale irrilevante ai fini dell’indagine, che dovrebbe essere distrutto. Ma quello che sta facendo oggi il governo è comunque sbagliato, anzi: suggerisce persino l’idea che si stia lavorando in tutta fretta perché c’è qualche intercettazione scottante che non deve uscire. Invece è giusto dire che Berlusconi ha ragione: siamo tutti intercettati e questo abuso deve finire”. Enzo Ghionni, presidente della Federazione Italiana dei Liberi Editori, che riunisce 85 piccole e medie imprese dell’editoria e del giornalismo, in Italia e all’estero, in gran parte quotidiani e periodici locali, è molto critico nei confronti della legge sulle intercettazioni in discussione alla Camera, sulla quale si è scatenata una battaglia politica senza precedenti.
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http://www.giornalettismo.com/archives/71618/questa-fretta-sospetta-sono/