sabato 3 luglio 2010

Il parlamentare condannato che rimane ancora lì

Giuseppe Drago dell’Udc ha sulle spalle una condanna definitiva per peculato. Ma grazie ai regolamenti della Camera si è garantito l’impunità.
E’ stato un ossequiato potente dell’Udc in Sicilia. Giuseppe Drago, già presidente della Regione e due volte sottosegretario, oggi è un parlamentare che non dovrebbe stare lì: sul suo capo grava un’interdizione dai pubblici uffici, figlia di una condanna definitiva per peculato disposta nel maggio del 2009.
DI NUOVO QUI – Ma Drago continua a partecipare regolarmente ai lavori d’aula, vota e firma disegni di legge e interrogazioni. La giunta per le elezioni, che dovrebbe decidere sulla sua decadenza, non ha ancora preso alcun provvedimento: dal 10 marzo a oggi si è riunita 8 volte per chiedere copie delle sentenze ai tribunali e memorie all’interessato, oltre che per sentire alcuni giuristi. Prossima seduta il 7 luglio: ci sarà lo stesso Drago in audizione. Tutto per trovare la soluzione a un difficile rebus giuridico: il deputato dovrebbe decadere a causa della sua «ineleggibilità sopravvenuta», ma poiché la misura dell’interdizione è temporanea, e scade nel Giugno del 2012, invoca un provvedimento che non esiste nei codici: una “momentanea” sospensione dalla carica di parlamentare. Due anni via, in tempo per tornare prima della fine della legislatura: «Perché dovrei scontare con la decadenza una pena più pesante di quella che mi ha inflitto il tribunale?», chiede lui.
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http://www.giornalettismo.com/archives/70949/parlamentare-condannato-rimane/

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