mercoledì 6 aprile 2011

Clemente Mastella e le telefonate dei boss

Clemente Mastella e le telefonate dei boss

Nel 2007 il clan Piromalli avvicinò Mastella e il suo entourage per chiedere appoggio politico e favori all’allora Ministro della Giustizia. Mastella era in stretti rapporti con un affarista democristiano pluripregiudicato in affari con la ‘ndrina di Gioia Tauro, oggi latitante in Venezuela, Aldo Miccichè, che gestiva la trattativa per conto del clan e offrì aiuto al politico. Che mise i suoi uomini a diposizione di una delle cosche criminali più grandi al mondo. La storia è già nota, ma quasi solo agli addetti ai lavori. OggiAgoraVox pubblica le intercettazioni inedite che dimostrano la vicinanza di Mastella, candidato sindaco di Napoli, alla criminalità organizzata calabrese.

Il clan Piromalli non è una ‘ndrina locale come tante: è la più grande cosca dell'Europa occidentale. Conta migliaia di affiliati e controlla buona parte del traffico internazionale di stupefacenti. Detiene il controllo totale della piana di Gioia Tauro, ma è presente anche in Liguria e nel Lazio. C'erano anche loro, i Piromalli, tra le vittime della "truffa dei Parioli": volevano riciclare 14 milioni di euro. Per farlo si erano rivolti a Gianfranco Lande, il broker dell’Egp noto alle cronache da diversi giorni per aver truffato migliaia di persone tra cui diversi vip (Paolo e Sabina Guzzanti, Massimo Ranieri, i fratelli Vanzina), tramite lo stesso mediatore finanziario che trovava i soldi per Flavio Carboni nell'affare eolico, Matteo Cosmi, indagato a Roma per riciclaggio. Oggi il pm Luca Tescaroli sta indagando sull'origine di quel patrimonio smisurato, ma nel 2007 i Piromalli avevano problemi ben più seri cui pensare.

Continua ...

http://www.agoravox.it/Clemente-Mastella-e-le-telefonate.html

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