venerdì 10 giugno 2011

Poste, zero interessi sul conto corrente La nuova strategia? Imitare le banche

Il tasso di interesse lordo per i correntisti Bancoposta passerà da 0,15 per cento a zero. La proposta inviata a oltre 5 milioni di utenti. La strategia: chiudere i vecchi conti per passare a un nuovo prodotto che azzera i costi con l'accredito di stipendio o pensione

di LUCA PAGNI
Il Bancoposta azzera gli interessi ai propri correntisti. La nuova incredibile proposta è contenuta nelle oltre cinque milioni e mezzo di lettere che, in questi giorni, stanno arrivando al domicilio di tutti i correntisti di Bancoposta. "Si informa - si legge nella lettera - che il tasso di credito, a partire dal primo settembre, passerà dallo 0,15% allo 0,00 per cento".Lo hanno già definito il "non tasso", una proposta che - a prima vista - potrebbe rivelarsi un suicidio commerciale e concretizzarsi con una fuga di massa dei risparmiatori. Di sicuro, non arriva nei giorni più propizi per Poste spa, la cui attività nei 60mila sportelli sparsi per la penisola è tornata alla normalità solo ieri, dopo giorni di disservizi causati dal sistema informatico andato in tilt. Ma la realtà è molto più complessa. L'idea dell'amministratore delegato Massimo Sarmi e dei suoi manager è proprio quella di spingere i correntisti a chiudere il conto Bancoposta. E allo stesso tempo convincerli a passare a un nuovo prodotto, che verrà pubblicizzato per tutta l'estate. Senza troppa fantasia lo hanno battezzato "Banco Posta più", con vantaggi e svantaggi completamente diversi dal precedente.Il Bancoposta in via di rottamazione deve il suo successo - a detta degli addetti ai lavori - alla semplicità e alla trasparenza dell'offerta: gli unici costi sono i 30,99 euro annui della tenuta conto, cui si sommano i 10 euro sempre all'anno per il bancomat. In cambio, un tasso che ora è pari dello 0,15%. Ora si cambia, con la nuova offerta che assomiglia molto di più a quanto si è solito contrattare in banca: i costi di tenuta conto vengono azzerati a patto di accreditare lo stipendio o la pensione, chiedere la domiciliazione delle bollette e una carta di credito. Lo stesso per il bancomat: i 10 euro vengono azzerati solo con l'accredito di stipendio/pensione e la domiciliazione delle bollette. E il tasso? Sale, si fa per dire, allo 0,25%, ma diventa dell'1%, sempre con la solita clausola dell'accredito stipendio e richiesta carta di credito.
Continua ...

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