lunedì 1 agosto 2011

"Via Tremonti o voto anticipato"


Il Cavaliere anticipa il rientro a Roma, stasera vertice Pdl. La parola d'ordine sembra essere diventata: fare come la Spagna, andare a votare. Il segretario del Pdl Alfano convoca a sorpresa la Cgil per la sua ricognizione sulla crisi italiana

di FRANCESCO BEI e LUCA IEZZIÈ di nuovo l'economia, come nei giorni caldi dell'approvazione sprint della manovra, a imporsi sulla politica, dettandone i tempi. Ma stavolta le parti sociali - gli imprenditori, i banchieri, i sindacati, i rappresentanti di categoria - non sono più disposti a fare da spettatori di fronte alla passività del governo. E dettano le loro condizioni, invocando un radicale cambio di scenario. Che passi per lo meno dalla sostituzione di Tremonti, anche se ormai la parola d'ordine sembra diventata un'altra: fare come la Spagna, andare al più presto al voto anticipato.
Berlusconi si fa trovare in ritardo, senza una risposta. Oggi il Cavaliere tornerà a Roma, con un giorno d'anticipo, per partecipare a un vertice a Palazzo Grazioli per decidere che cosa fare. Il premier è tormentato dai dubbi, li ha confidati a un amico: "Vorrei andare in Parlamento, ma a dire cosa? Non possiamo promettere nulla. Eppoi, se ci vado, sembra che diamo ragione ai vari Bersani e Fini". Meglio tacere quindi, a costo di sembrare assente dalla scena. Inoltre, in un dibattito a Montecitorio o a Palazzo Madama, inevitabilmente l'attenzione sarebbe presa dal caso Tremonti e anche su questo fronte il Cavaliere non sa ancora che pesci prendere: sostituire il ministro dell'Economia o tenerselo al governo come un'anatra zoppa? Così, in sua assenza, qualcun altro prova a smuovere le acque. Sono di Maurizio Sacconi gli inviti alle parti sociali per un vertice a palazzo Chigi da tenersi a metà settimana. Tutti gli interlocutori gli hanno ovviamente risposto di sì, ma piazzando delle condizioni capestro che rischiano di tramutare l'incontro in un fallimento totale. La freddezza che ormai accoglie ogni iniziativa è totale, Berlusconi e i suoi pedalano sempre in salita, nello scetticismo assoluto dei protagonisti dell'economia reale. E se a palazzo Chigi qualcuno sogna addirittura un "nuovo patto" come quello del luglio del 1993, basta un giro di telefonate con i "convocati" a smorzare ogni entusiasmo. Intanto la Confindustria. Dopo le rampogne del quotidiano il Sole24ore su Tremonti, da viale dell'Astronomia si pretende che al tavolo sull'economia siedano anche i leader dell'opposizione. Insomma, o si tratta di uno sforzo di unità nazionale, oppure il vertice diventa inutile. La Cgil, va da sé, pone come condizione quella di mettere subito mano alla manovra "recessiva" appena approvata. Ma è forse dal mondo bancario che arriva lo stroncatura più forte: quegli stessi ambienti che avevano fatto da lievito al documento congiunto delle parti sociali in cui si chiedeva "un recupero di credibilità" e una "discontinuità", ora alzano il tiro.
Continua ...
http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/retroscena/2011/08/01/news/via_tremonti_o_voto_anticipato-19858600/

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