venerdì 23 settembre 2011

Marcegaglia: riforme subito. Da noi manifesto per salvare l'Italia

Emma Marcegaglia (Adnkronos)
Firenze, 23 set. (Adnkronos/Ign) - ''Non è più tollerabile una situazione di stallo, in cui si vivacchia e in cui ci si limita a fare qualche piccola manutenzione''. Così la presidente di Confindustria Emma Marcegaglianell'intervento a Firenze all'assemblea degli industriali toscani.

"Se il governo è disponibile a parlare con noi di grandi riforme - spiega la leader degli industriali - noi siamo pronti a ragionare; se invece il governo vuole andare avanti su piccole cose di manutenzione non siamo interessati. Scindiamo quindi le nostre responsabilità, perché noi vogliamo un cambiamento vero".

Marcegaglia dice inoltre che nel direttivo di Confindustria che si è tenuto ieri è stato deciso di presentare un documento "un manifesto delle imprese per salvare l'Italia". "Un manifesto -aggiunge - che non riguarda le imprese, ma è per l'Italia. Se il governo è disponibile a parlare con noi e le altre associazioni, bene. Se invece vuole andare avanti con piccole cose, non siamo più disponibili".

Nel "manifesto" Marcegaglia ha spiegato alla platea degli industriali, riuniti nello stabilimento di Bassilichi, quelli che sono i punti irrinunciabili per rilanciare il paese promuovendo grandi riforme. In primo luogo occorre "una riduzione della spesa pubblica", non realizzata "in modo generico con i tagli lineari", ma con un esame di ciascuno dei capitoli di spesa. In questo ambito, secondo Marcegaglia, occorre riformare la previdenza, "perché non è più possibile andare in pensione a 58 anni, anche per motivi di equità generazionale".

Al secondo posto tra le riforme da realizzare, Marcegaglia ha indicato, "la vendita dei beni pubblici" e al tempo stesso "varare un piano vero e serio di privatizzazioni". Poi c'è il capitolo delle liberalizzazioni, "dove c'è molto da fare: nell'ultima manovra sono stati citati alcuni temi, ma praticamente non c'è nulla". "Ci sono ancora settori professionali con le tariffe minime", ha osservato al presidente di Confindustria, e poi ha citato anche i servizi pubblici locali, i trasporti e l'energia come settori dove procedere con le liberalizzazioni.
Continua ...

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