sabato 5 novembre 2011

Alfano, Letta e Verdini a Berlusconi: «E' ora di fare un passo indietro»

«Silvio, non abbiamo più i numeri» Ma il premier non cede Calderoli: maggioranza allargata sarebbe colpo di Stato

Silvio Berlusconi (foto Michel Euler - Ap)

ROMA - La maggioranza non c'è più, è ora di fare un passo indietro. E' questo il ragionamento che Gianni Letta, Angelino Alfano e Denis Verdini hanno fatto al premier Sivio Berlusconi in una drammatica riunione nella notte. Berlusconi ha chiesto tempo fino a lunedì per verificare i numeri della maggioranza, con l'intenzione di chiamare «uno ad uno» i parlamentari dissidenti o pronti ad andarsene. Calderoli: maggioranza allargata sarebbe colpo di Stato. «Se il governo ha i numeri per andare avanti e fare le riforme, bene, diversamente non resta che il voto - dice il ministro Calderoli - Governi tecnici, di coesione o come diavolo li si voglia chiamare, o peggio ancora maggioranze allargate, sarebbero un colpo di Stato e i colpi di Stato si combattono con la rivoluzione». Berlusconi si è sentito riproporre dai Alfano, Letta e Verdini l’opportunità di un «passo indietro» perché «non ci sono i numeri». Il pallottoliere di Verdini si sarebbe infatti fermato a 306 e «rischia di scendere». Preoccupato anche il tono del sottosegretario Letta che da settimane è divenuto il collettore di coloro che non reggono la situazione ma non vogliono passare per «traditori». Berlusconi però non sembra voler mollare e sostiene di poter recuperare i delusi. «Sì, certo se lo chiedi ad ognuno di loro nessuno ti dirà di no, ma così non si va avanti», ha ribattuto Letta. Anche fra i fedelissimi insomma in pochi credono che la situazione sia ancora sostenibile e si moltiplicano le richieste al premier di compiere un passo indietro. Il rischio di andare sotto, o comunque non avere una maggioranza autosufficiente, alla prima votazione importante sulle misure anticrisi infatti appare sempre più concreto. Quinid, hanno ragionato ancor ai leader del Pdl, occorre una riflessione attenta su come procedere. Il Cavaliere ha ascoltato con attenzione e ma avrebbe ribadito la volontà di andare avanti. «Non vi preoccupate - ha spiegato Berlusconi ai suoi interlocutori - parlo io con gli scontenti e cerco di convincerli ad uno ad uno».

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