martedì 7 febbraio 2012

Caso Garritano, le colleghe non la sostengono. Ma l'Idv presenta interrogazione in Provincia


Luca Gandolfi: «Chiederemo un'audizione di Mariafrancesca
e della direzione della Scala»

Mariafrancesca Garritano ne «Il Lago dei cigni»Mariafrancesca Garritano ne «Il Lago dei cigni»
MILANO - Non le esprimono solidarietà. Le ballerine della Scala, le ex colleghe di Mariafrancesca Garritano, non condividono le denunce della solista sui disturbi alimentari all'interno del corpo di ballo. E martedì in una breve assemblea hanno bocciato il testo preparato dai delegati sindacali che definiva una misura eccessiva il licenziamento. «Come corpo di ballo - ha spiegato Luigi Saruggia, delegato Uil dei danzatori - ci dispiace di quanto è successo ma non vogliamo più essere strumentalizzati. Da nessuno». Quello che ripetono i ballerini è che l'anoressia non c'è, se non mangiassero non riuscirebbero a lavorare. Intanto continuano le polemiche. Dopo un comunicato della Cub - appeso in teatro - che chiedeva di riassumere la solista Garritano, con una serie di accuse a un paio di delegati sindacati del corpo di ballo, sono arrivate anche delle Iene. È probabile che nei prossimi giorni i delegati del corpo di ballo facciano un comunicato per spiegare al resto dei lavoratori del teatro il motivo del loro silenzio.
Maria Francesca GarritanoMaria Francesca Garritano
L'INTERROGAZIONE - La politica, invece, è interessato al licenziamento della ballerina solista. Sull’argomento il capogruppo dell'Italia dei valori in Provincia di Milano, Luca Gandolfi, ha presentato un’interrogazione: «Chiediamo che venga organizzata un’audizione della Direzione della Scala in Commissione Cultura e Garanzia e Controllo. La Scala è una partecipata della Provincia e il Consiglio non può non prendere una posizione. L’invito va ovviamente anche alla Garritano che ci auguriamo voglia venire in Commissione a relazionare quanto accaduto in questi mesi». E la ballerina ha accettato. «L’anoressia e la bulimia sono problemi seri, sempre più diffusi nelle giovani generazioni - continua il capogruppo -. Le istituzioni hanno il dovere di approfondire, riflettere e poi prendere una posizione. Non è nostra intenzione entrare nel merito di quella che probabilmente diventerà una battaglia legale tra la Garritano e la Scala per il licenziamento “per giusta causa” – spiega Gandolfi – come politici ci interessa prima di tutto capire se e in che misura l’anoressia esiste tra le ballerine della Scala. Se il problema c’è, è giusto che emerga». L’impressione? «È che la denuncia della Garritano non sia campata in aria, ma sia piuttosto un grido di disperazione di chi chiede aiuto per fare in modo che la danza classica non venga contaminata (se già non lo è) dagli stessi problemi che abbiamo già visto nel mondo della moda, con alcuni epiloghi anche drammatici. Stiamo parlando del benessere psico-fisico di numerose ragazze, la maggior parte adolescenti, e non è concepibile che siano costrette a sacrificare la propria salute per amore della danza».
Continua ...

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