martedì 4 marzo 2008

Accordo Pd-Radicali a rischio "Il patto era per nove posti sicuri"

ROMA - Una settimana di vita ed è già "fortemente a rischio" l'accordo elettorale Pd-radicali. Il problema sono le liste: il patto sottoscritto al loft diceva "nove radicali eletti" e non solo candidati. In posizioni sicure. Invece il risultato è, fa i conti Marco Pannella, "quattro eletti certi, quattro in posizioni border line, uno fuori". Quindi, "i patti di un accordo, che abbiamo subìto per difendere e affermare il Pd in Italia, non sono stati rispettati". Questione di onore. E di principio. E di rispetto. Emma Bonino in mattinata e poi nel pomeriggio durante una conferenza stampa nella sede di Largo Argentina usa parole durissime: il Pd è "inaffidabile e indecoroso", i radicali non sono "oggetti che possono essere usati o spostati'', "meno male che il Pd è il luogo per la cultura del dialogo, a volte sembra di essere in una cosa a metà tra Farc e Br". Marco Pannella, anche, è chiarissimo: "I patti vanno rispettati: nove dovevano essere e nove dovranno essere. Noi lottiamo per questo e anche da qui passa la crescita del Pd". Per ricucire è necessario mettere i nove radicali in posizioni protette "visto che questa legge elettorale consente di decidere a tavolino chi entra e chi esce in Parlamento". E' l'unico modo. Non esistono vie intermedie: modificare quelle posizioni. Ma da Veltroni al capogruppo Soro passando per il numero 2 Franceschini, la risposta è una sola: "Liste intoccabili". Il segretario cerca anche di minimizzare: "Polemiche fisiologiche di quando si fanno le liste...". Continua ...

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