NEW YORK - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la terza risoluzione sanzionatoria, la numero 1803, contro l'Iran. Il testo, promosso da Gran Bretagna, Francia e Germania, ha ottenuto 14 voti favorevoli su 15 (l'Indonesia si è astenuta). La risoluzione rafforza le sanzioni già esistenti contro il programma nucleare iraniano. La risoluzione, vincolante, prevede tra l'altro il congelamento di alcuni beni iraniani oltre a nuovi limiti negli spostamenti dei dignitari del regime dei mullah, visto che Teheran continua ad arricchire uranio in loco. La nuova risoluzione arriva nel giorno in cui, a Vienna, il direttore dell'Aiea, Mohamed al Baradei, ha rivolto un appello all'Iran, in apertura della riunione del board dell'Agenzia atomica internazionale, ribadendo la richiesta di chiarimenti sui progetti relativi a un possibile uso militare della tecnologia nucleare. El Baradei ha spiegato che a causa nel rifiuto iraniano di ottemperare alle richieste della comunità internazionale, è impossibile fare luce su possibili aspetti militari del programma. Fra le misure di fiducia richieste, figurano il chiarimento di tutte le questioni ancora aperte, la sospensione dell'arricchimento di uranio e l'autorizzazione a ispezioni più severe. L'ambasciatore iraniano all'Aiea, Ali Asghar Soltanieh, ha replicato sostenendo che l'Iran "ha chiarito tutte le questioni aperte" e ha assicurato che, anche in caso di nuove sanzioni, l'Iran continuerà a cooperare.
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