martedì 4 marzo 2008

Depressione, una patologia strutturale alla psiche umana

Roma, 4 mar. (Adnkronos/Ign) - Un esercito di 5 milioni di depressi stimato in Italia. E dati allarmanti su un aumento esponenziale del 'male di vivere'. Ma secondo Nicola Lalli, psichiatra e psicoterapeuta dell'Università La Sapienza di Roma, autore del libro 'Dal mal di vivere alla depressione' (Magi Editore), non ci sono dubbi: il dato sull'aumento della depressione è 'gonfiato'. "Posso affermare con sicurezza e senza tema di smentita, come dimostro ampiamente nel libro, che è stato artatamente gonfiato dalla collusione tra gli 'interessi' delle case farmaceutiche e degli psichiatri, pronti nella maggior parte dei casi a seguire le indicazioni delle stesse", sottolinea Lalli a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos. La depressione, definita come la ‘malattia del secolo’, è diventata negli ultimi 50 anni un problema sociale sia per l’elevata incidenza sia per la sofferenza e la morbilità (rapporto fra il complesso di giorni di malattia e il numero di esposti al rischio di malattia per gruppi di età) che comporta. L’Organizzazione mondiale per la Sanità (Oms) prevede che per il 2020 questa patologia, per morbilità e invalidità, occuperà in tutto il mondo il secondo posto subito dopo le malattie cardiovascolari. Al momento, si considera che il 10-15% della popolazione mondiale ha avuto o avrà uno o più episodi depressivi. Negli Usa ci sono 19 milioni di depressi (pari al 6% della popolazione totale); in Italia la stima è di circa 5 milioni pari al 12% della popolazione (con un’incidenza doppia tra le donne) e con un costo totale pari all’1% del Pil .
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