mercoledì 9 aprile 2008

Il sindaco di Erice ha presentato una nuova denuncia in merito alle manovre che impedirebbero la normale erogazione idrica nel suo comune

Il Sindaco di Erice Giacomo Tranchida ha presentato ieri alla Procura della Repubblica di Trapani un nuovo esposto che ha per oggetto l'annoso problema idrico che affligge la comunità ericina. Da qui le circostanziate accuse per interruzione di pubblico servizio, abusi, omissioni e disfunzioni che il primo cittadino muove all'Eas ma che non risparmiano neppure il Sindaco di Trapani e la Provincia Regionale . Ad indurre al nuovo clamoroso gesto Tranchida la constatazione della inutilità di ogni suo sforzo e di ogni suo impegno, frustrati da una rete idrica che lui definisce “ dolosamente vecchia da 50 anni ed ormai del tutto fatiscente”, ma anche le condizioni avverse poste in essere dai superiori Enti. Verso l'Eas , Ente gestore in concessione che ,a suo dire, incamera regolarmente il canone e che da anni non sborsa un euro per la manutenzione ordinaria con la scusa di essere in una fase di liquidazione, Tranchida indirizza le accuse più pesanti . Queste vanno, dal mancato versamento della somma di 1 milione di euro nelle casse del Comune a titolo risarcitorio degli interventi da questo effettuati in via sostitutiva, al favoreggiamento di determinati quartieri rispetto ad altri nella distribuzione idrica , dalla inattività delle tre autobotti di cui lo stesso Ente dispone e con le quali dovrebbe procedere all'approvigionamento dell'utenza che ne facesse richiesta, fino alla mancata riattivazione di alcuni allacci in alcune zone della città. Al Comune di Trapani ,invece, Tranchida torna ad addebitare il mancato rispetto degli obblighi di sussiadiarietà e quindi di non consentire il plurale utilizzo dei pozzi di Bresciana. Continua ... http://www.telesud3.com/news/show_news.php?uid=3341

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