ROMA - L'onda ha invaso Roma, ma non ha distrutto. Coerente con le promesse della vigilia, la manifestazione contro le politiche del governo in materia di università e ricerca è stata uno tsunami pacifico che ha lambito Montecitorio, il Senato, Palazzo Chigi, la cittadella della politica, per poi ritirarsi, lasciandosi dietro lattine vuote e cartelli stropicciati, verso i luoghi di partenza: La Sapienza, gli altri atenei romani o le tante città da cui, tra ieri sera e stamani, si sono mossi migliaia di studenti, precari, ricercatori, docenti, allievi di conservatori e accademie per dire "no" alla legge 133, ai tagli di personale e risorse, alla trasformazione delle università in fondazioni, al provvedimento ammazza-precari di Brunetta.
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