mercoledì 18 marzo 2009

Le occasioni perse per combattere la Mafia - di Claudio Fava

Negli anni Novanta la Sicilia non è più un’isola in guerra: è una terra invasa e occupata. L’80 per cento della spesa pubblica è controllato direttamente o indirettamente dalle cosche, la filiera dei subappalti è cosa loro, dai movimenti terra al mercato del calcestruzzo. Al brusco declino dei cavalieri del lavoro è subentrata direttamente Cosa Nostra: sono sue le imprese, create e smontate secondo la necessità, che vanno all’assalto degli appalti pubblici. E in quell’assalto, alla baionetta si preferiscono tecniche raffinate da capitalismo estremo, capaci di sfruttare tutte le pieghe dei bandi, di giocare al ribasso nelle offerte, di distribuire le commesse con la mano esperta di chi smazza le carte al tavolo da poker.Questo accade nel Paese reale. Ma nei lindi locali del suo giornale, Mario Ciancio vive e governa come se Catania fosse la città del sole e la Sicilia una terra benedetta dagli dei. Sulle colonne del suo quotidiano non si parla mai di amici dei mafiosi, di appalti saccheggiati, elezioni truccate, amministratori corrotti. E quando si è proprio costretti a darne notizia per ragioni giudiziarie, sono sempre le parole degli avvocati difensori a proporre la versione dei fatti, a insinuare i dubbi sull’accusa, a recitare il rosario dell’equivoco. Un vizio antico, la reticenza. Quando ammazzano il generale Dalla Chiesa, i quotidiani di tutto il mondo pubblicano il nome di Nitto Santapaola come colui che probabilmente ha guidato l’assalto mafioso in via Carini. L’unico giornale che buca la notizia, tace sui mandati di cattura e omette il nome di Santapaola è La Sicilia. Che, il giorno dopo, di fronte all’evidenza dei fatti, s’inventerà nel titolo un imbarazzante virtuosismo verbale: «Un noto boss». Tutto, pur di non pronunciare invano il nome di Santapaola. Che in quegli anni verrà evocato solo in poche, commosse occasioni: per esempio, per dare notizia della morte del padre, ricordato in cronaca con parole di sofferto rispetto. Come si usa per gli uomini di Stato e per i padri della patria.
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http://www.antimafiaduemila.com/content/view/13928/78/

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