Roma, 2 mar. (Ign) - Troppi bidelli nelle scuole italiane, soprattutto assunti da ditte private. Un dato che il ministero dell’Istruzione aveva già evidenziato nei mesi scorsi e che comporta, per lo Stato, una spesa non indifferente nel suo complesso, anche se molto differenziata da regione a regione. Questo perché, si legge in un’inchiesta pubblicata da ‘La Stampa’, nonostante ci siano delle regole ben precise dettate direttamente da Roma, alcune realtà locali stabiliscono normative che raggirano quelli ufficiali.Ad incidere particolarmente sui costi sono infatti gli appalti a ditte private che affiancano o spesso sostituiscono con i propri bidelli quelli di ruolo regolarmente assunti dallo Stato. La media nazionale di queste spese annue per ciascuna classe, scrive il quotidiano diretto da Giulio Anselmi, è di 3818,45 euro. Il Lazio, nel corso del 2007, ha chiesto al Tesoro rimborsi per 88 milioni di euro, mentre la Campania 160 milioni, a fronte di un costo complessivo di tutte e venti le Regioni di 534 milioni e 500mila euro. E non va meglio in Basilicata, dove si spendono 4733,72 euro a classe, o in Abruzzo, dove la spesa media è di 4431,05.
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