ROMA (21 luglio) - Dopo 17 anni di silenzio, parla Agnese Borsellino, la moglie del magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992. La vedova in un'intervista a La storia siamo noi, in onda mercoledì su Raidue ripercorre quel 19 luglio, e le ultime parole di suo marito.«Era una giornata normale, mio marito si sentiva molto stanco, voleva accontentare me e i miei figli e fare una passeggiata a Villa Grazia, al mare. Quando sono venuti gli altri sei uomini della scorta, è andato dalla sua mamma perché doveva accompagnarla dal medico. Ha baciato tutti, ha salutato tutti, come se stesse partendo. Lui aveva la borsa professionale, e da un po' di giorni non se ne distaccava mai. Allora mi è venuto un momento di rabbia, quando gli ho detto: “Vengo con te”. E lui “No, io ho fretta”; io: “Non devo chiudere nemmeno la casa, chiudo il cancello e vengo con te”. Lui continuava a darmi le spalle e a camminare verso l'uscita del viale, allora ho detto: “Con questa borsa che porti sempre con te sembri Giovanni Falcone”. Sono state le ultime parole».
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