Indignazione, ma anche una rassegnata insofferenza, di fronte alle parole del premier sulla istruzione pubblica. "Un insulta alla nostra dignità". "E' il posto in cui si può riuscire a trasformare i sudditi in cittadini, è quello che non vogliono"di SALVO INTRAVAIA
Insegnanti, sindacati e dirigenti scolastici contro il premier per le offese al mondo della scuola rivolte ieri durante il convegno dei Cristiano-Riformisti. Ma soprattutto la protesta e l'indignazione del mondo della scuola: nei blog dei siti dedicati all'istruzione da ieri pomeriggio monta ora dopo ora. "Sono insegnante e contesto Berlusconi da molto prima di questa uscita - scrive F. R. - Ne dice tante. Non mi offendo neanche più. Vi prego soltanto di non farvi trascinare nelle polemiche senza senso che lui apre". "Evviva le idee politiche differenti, ma da anni non si discute più di quelle. La difesa del premier operata dai parlamentari e dagli opinionisti di destra non riguarda più la politica da non so quanto tempo - aggiunge Gabriele - I limiti si sono sorpassati da tempo, la dignità vorrebbe la presentazione di dimissioni, ma già questa richiesta presuppone buone intenzioni che palesemente non esistono più". Per Barbara Calamandrei "aveva già tutto chiaro: trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere. Ecco perché Berlusconi attacca la scuola statale".
Anche i blog meno noti sono stati presi d'assalto da coloro che volevano farsi sentire. "E' una vergogna", è il commento più ricorrente. Ma ci sono anche quelli ponderati e colti. Il sito salvalascuolapubblica si apre questa mattina con una osservazione. Berlusconi, "come presidente (la minuscola è necessaria), ha giurato sulla Costituzione. Ma l'avrà letta? Rinfreschiamogli la memoria". E giù tutti gli articoli che si occupano della scuola, della libertà di insegnamento e di pensiero. Ma in rete è una valanga inarrestabile. Il popolo della scuola, come l'ha definito un lettore è fatto da milioni di persone. Oltre 800 mila insegnanti e 300 mila non docenti, quasi 8 milioni di alunni e 16 milioni di genitori, più dirigenti scolastici e quanti altri abbiano contati diretti o indiretti con le istituzioni scolastiche.
Anche un moderato come il presidente della più importante associazione di capi d'istituto italiana, Giorgio Rembado, si è espresso in maniera netta. "Mi pare un errore macroscopico quello che vuole accreditare una scuola statale orientata da una sola parte politica e per di più contro le famiglie", dichiara aRepubblica. "Non si può certo escludere che singoli insegnanti possano avere la tentazione di indottrinare piuttosto che educare - prosegue - ma non mi risulta che avvenga in maniera generalizzata. E' fuori dalla mia esperienza personale. Io piuttosto mi preoccuperei di non fomentare un conflitto già esistente fra scuola e famiglia".
Continua ...
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