domenica 27 febbraio 2011

In Libia gridano: "a morte Berlusconi"

In Libia gridano: "a morte Berlusconi"

Era inevitabile, nelle manifestazioni a Bengasi la folla canta "Morte a Gheddafi" insieme a "Morte a Berlusconi", si sono sentiti anche slogan contro l'Italia.
Proprio un grande statista che rimarrà nella memoria dei popoli, la vanità di Berlusconi può dirsi soddisfatta.
Si è fatto un gran parlare degli interessi italiani inLibia, dicendo che l'atteggiamento diplomatico dell'Italia giustificava la collusione con il regime a loro difesa. L'evoluzione degli eventi dimostra che anche questa pietosa scusa è del tutto infondata, così com'era infondata nei confronti di Egitto e Tunisia.

Non si difendono gli interessi dell'Italia spalleggiando dittatori in disgrazia e manifestando loro amicizia e stima anche quando già sono fuggiti con infamia dal loro paese. Non si difendono gli interessi dell'Italia spalleggiando dei folli che mandano gli aerei a bombardare le manifestazioni, ancora meno quando sono perdenti.
Abbiamo già avuto modo di misurare la durezza dei rapporti con il nuovo esecutivo della Tunisia, ma non è stato un monito sufficiente.
È evidente che gli interessi italiani in Nordafrica sono minacciati e non protetti dall'irresponsabile azione del governo e dalle dichiarazioni criminali di Frattini nelle ultime settimane.
Bonus round: Nel video, da 1:54, la dimostrazione di fiducia in Gheddafi di un supporter berlusconiano, che trascende evidentemente la difesa degli interessi italiani.

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