domenica 27 febbraio 2011

La Libia cade a pezzi, i diplomatici in fuga

La polizia fa sparire i cadaveri per eliminare le prove dell'eccidio

GUIDO RUOTOLO

La paura la vedi in quelle saracinesche abbassate, nelle file davanti ai panifici, nel silenzio irreale di una città pur sempre maghrebina, caotica e caciarona. La paura è dietro quelle mitragliatrici antiaeree montate su due «Tecnica», tipo pick-up, piazzate ai lati del ministero degli Esteri. La paura, quella sì davvero palpabile, l’avverti alzando gli occhi al cielo, intorno alle tre del pomeriggio, scoprendo il passaggio di mostri volanti, giganteschi elicotteri che trasferiscono truppe in direzione Sud-Ovest della città. Probabilmente verso Zawia, a una quarantina di chilometri da Tripoli, colonia di bengasini trasferitisi all'indomani del golpe del colonnello Gheddafi che depose re Idris I dei Senussi. E teatro di violenti combattimenti in questi ultimi giorni. O diretti a Sabratha, o ancora a Misurata che sarebbero inmano ai rivoltosi. Tripoli che si sente assediata e insicura era andata a dormire con il tentativo disperato di Seif Al IslamGheddafi di imporre una tregua.

Continua ...

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/390803/

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