Roma, 27 feb. (Adnkronos/Ign) - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità la risoluzione 1970, che impone sanzioni al leader libico Muammar Gheddafi, alla sua famiglia e ai fedelissimi del regime.
La risoluzione prevede in particolare l'embargo sulla vendita di armi, il divieto di viaggiare negli Stati membri dell'Onu per 16 persone (tra cui il Colonnello, i suoi otto figli e altre persone legate al regime) e ilcongelamento dei beni finanziari del leader libico, di quattro suoi dei figli e di un'altra persone vicina al regime. Nel documento, inoltre, i membri del Consiglio di sicurezza affermano che "gli attacchi sistematici" contro la popolazione civile in Libia "possono essere considerati crimini contro l'umanità".
L'Unione europea imporrà sanzioni al regime di Gheddafi "come questione di urgenza", ha annunciato l'Alto rappresentante dell'Ueper gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Catherine Ashton dopo l'approvazione delle sanzioni da parte delle Nazioni Unite. La Ashton ha spiegato che "l'adozione formale di sanzioni avverrà il prima possibile per assicurare una piena e immedata implementazione".
Dal canto suo il presidente Usa Barack Obama ha chiesto a Gheddafi di lasciare subito il potere "per il bene del suo Paese". In una nota la Casa Bianca fa sapere inoltre che Obama "ha ribadito che quando un leader sta al potere con l'unico scopo di usare violenza generalizzata contro il suo popolo ha perso ogni legittimità di governo. E per il bene del suo Paese è necessario che lasci subito il potere".
Sulla scia di queste parole, gli Usa hanno offerto aiuto all'opposizione libica. In viaggio verso Ginevra, dove domani parteciperà al Consiglio per i diritti umani, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a offrire "ogni tipo di assistenza" ai libici che desiderano deporre il colonnello Gheddafi.
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