ROMA - È scontro aperto tra il Quirinale e Berlusconi. Il premier forza la mano: salgo al Colle, porto a Napolitano il testo di un nuovo decreto contro le intercettazioni. Ma il Quirinale lo gela: nessun incontro è stato mai richiesto dal presidente del Consiglio, e tanto meno su questo tema. E, accanto alla sorpresa per il mancato rispetto di ogni procedura, sul Colle monta l'irritazione per l'ultima sortita del premier. Prima la bordata durissima contro i giudici di Milano, quindi la minaccia di voler fare causa allo Stato. Infine il documento del Pdl. Il premier usa quindi toni violenti, parla di "schifo" e "vergogna". Anche Umberto Bossi spara a zero e corre in soccorso dell'alleato: "Facendo così pare che i pm non rispondano più a niente. Il giudice naturale era un altro, sembra una guerra totale: è la magistratura contro il Parlamento". Tutti elementi che indispettiscono il Colle. Soprattutto alla luce di quel che è accaduto la scorsa settimana: quando proprio il Cavaliere aveva accolto l'appello a evitare contrapposizioni.
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