Il presidente della Commissione Ue riceve la laurea honoris causa in giurisprudenza in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2010-2011 della Luiss. Troppi bidelli? Sindacati contro il ministro
ROMA - "Non è intelligente tagliare la scienza, l'istruzione e la cultura". Il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, ricevendo la laurea honoris causa in giurisprudenza in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2010-2011 dell'Università Luiss, sottolinea così il ruolo fondamentale dell'Istruzione nello sviluppo del Paese. Una dichiarazione, accolta da un applauso della platea, che arriva dopo le proteste per l'entrata in vigore della riforma Gelmini.
Quella stessa riforma che, ieri, il ministro ha difeso da Fabio Fazio 1e che oggi trova un plauso anche nelle parole di Gianfranco Fini. "Rende più competitiva la nostra università" dice il presidente della Camera. Che, se vede un rischio, lo vede nelle risorse. "Il punto è il sottofinanziamento. La riforma sarà ancora più efficace se ci sarà la ripresa economica e di conseguenza con maggiori investimenti pubblici". E sul tema delle risorse ha insistito anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: "Bisogna investire nella crescita, nell'università e nella scuola. Dobbiamo e possiamo fare di più, questo è uno dei pochi campi in cui il governo deve continuare a investire soldi".
E alla Gelmini che aveva parlato di scuole sporche e di bidelli "più numerosi dei carabinieri", replicano i sindacati. Se le scuole italiane sono sporche si vede che la gestione non è adeguata - dice il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - Chi la gestisce la scuola? Non noi. I bidelli non sono troppi". Mentre per il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, è noto "che molte scuole sono incustodite per la mancanza di bidelli e che gli insegnanti italiani hanno gli stipendi più bassi d'Europa".
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