lunedì 14 marzo 2011

Ruby e gli emissari in Marocco inchiesta per tentata corruzione

Dopo la denuncia dell'avvocato del premier Niccolò Ghedini, al via gli accertamenti sul presunto tentativo di corruzione di un'impiegata dell'anagrafe marocchina

ROMA - La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sui presunti emissari inviati in Marocco per corrompere un funzionario dell'anagrafe al fine di retrodatare la nascita di Ruby, Karima El Marough. Il reato ipotizzato dagli inquirenti, allo stato contro ignoti, è quello di tentata corruzione. Gli accertamenti sono stati avviati sulla base di una denuncia presentata da Nicolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi. Copia della denuncia era stata presentata da Ghedini anche ai magistrati di Milano. La procura di Roma, secondo il penalista, è competente perchè si tratta di un reato commesso all'estero.
Nei giorni scorsi, Ghedini aveva definito la vicenda come un probabile "trappolone", riferendosi a un articolo del Fatto, in cui veniva raccolta la testimonianza della funzionaria dell'anagrafe marocchina. La donna raccontava di due emissari che avrebbero cercato di corromperla per modificare la data sui documenti della ragazza.
Si sarebbe trattato di due misteriosi italiani che, il 7 febbraio scorso, sarebbero arrivati nel piccolo paese del Marocco dove è nata Ruby. Lo scopo, cercare di convincere la testimone dell'incontro, impiegata dell'anagrafe, a modificare la data di nascita sui documenti di Ruby, per farla risultare maggiorenne.
Continua ...

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