lunedì 14 marzo 2011

Ingroia: "Ho diritto di criticare la riforma ci fu la stessa intolleranza su Borsellino"

Dopo le contestazioni seguìte alla sua partecipazione al C-Day, parla il magistrato. "Non era una manifestazione di partito ma un'iniziativa in favore della Costituzione". "Non mi sembrano affatto sobri gli attacchi che gettano fango su chi non la pensa allo stesso modo"

di SALVO PALAZZOLO
PALERMO - "La magistratura non vuole sostituirsi al potere legislativo - dice il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia - ma nel rispetto del potere legislativo un magistrato può esprimere il suo punto di vista tecnico su scelte che rischiano di essere uno strappo rispetto ai principi fondanti dell'assetto costituzionale della giustizia e ai diritti fondamentali dei cittadini".
Qualcuno, senza toni polemici, rileva però il rischio che l'italiano medio possa restare disorientato rispetto ad alcune prese di posizione pubbliche dei magistrati nel dibattito politico. Cosa ne pensa?
"Non vedo affatto questo disorientamento, ma un desiderio diffuso di capire e sentire pareri diversi. Poi, ci sono gli italiani, e sono tanti, vittime di una disinformazione massiccia. La stessa che anni fa attaccò Paolo Borsellino, quando fece una denuncia pubblica sul calo di tensione nella lotta alla mafia. Era una denuncia che investiva contemporaneamente la politica e la magistratura. L'attacco fu non sui contenuti che Borsellino esprimeva, ma direttamente alla sua persona. Oggi, vedo la stessa intolleranza. Certo, con uno spiegamento di uomini e mezzi molto più massiccio".
Ieri, il Giornale le ha dedicato il titolo di apertura: "Questo magistrato deve dimettersi. Il pm Ingroia getta la maschera e attacca il governo in piazza".
Continua ...

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