mercoledì 23 marzo 2011

La Camera solleverà il conflitto di attribuzione per il processo Ruby

La Camera solleverà il conflitto di attribuzione per il processo Ruby

CONTESTATO PASSAGGIO IN CUI PARLAMENTO È "DECISORE ULTIMO".

Ma è mistero sull'arrivo in extremis dei "Responsabili".

ROMA - La Camera dei Deputati deve sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale "nei confronti dell'autorità giudiziaria di Milano, essendo stata da quest'ultima lesa nella sfera delle sue attribuzioni riconosciute dall'articolo 96 della Costituzione". E' questa la decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati sulla vicenda relativa al processo Ruby. Detto in soldoni, la Camera chiede alla Corte Costituzionale di ordinare alla Procura di Milano di fermarsi, perchè la Camera stessa aveva stabilito che il reato di concussione (le telefonate alla Questura di Milano per far liberare la 17enne Ruby senza sottoporla alle procedure di rito) è di competenza del Tribunale dei Ministri. La votazione è stata di misura: Pdl, Lega Nord e "Responsabili" hanno votato sì (11 voti); Pd, Idv, Fli e Udc hanno votato no (10 voti). Ma c'è un mistero, sui "Responsabili". I due componenti del gruppo, che col loro voto sono stati indispensabili per far approvare il parere della Giunta, hanno disertato quasi tutta la riunione, iniziata alle 9.15. Sono apparsi - arrivando praticamente di corsa - solo verso le 11.30, poco prima delle votazioni. E, stranamente, dopo che si è cominciata a diffondere la notizia che oggi ci sarebbe stata la nomina di Saverio Romano - dello stesso gruppo politico - al Ministero dell'Agricoltura, come ha fatto notare Marilena Samperi del Pd. Ora, il provvedimento dovrà essere votato dalla Giunta per il regolamento, presienduta da Gianfranco Fini; in caso di voto positivo, l'Ufficio di Presidenza dovrà decidere se farlo votare anche in Aula, come chiesto dal Pdl. Ma c'è un punto del parere della Giunta per il regolamento che è contestato. E' quello in cui la maggioranza sostiene che la Camera è "sede ultima delle decisioni", soprattutto quando riguardano "altri poteri dello Stato, attraverso un'iniziativa coerente e conseguente rispetto alle precedenti deliberazioni da esse assunte nella seduta del 3 febbraio, sorrette da valutazioni poi del tutto ignorate dai giudici". In altri termini, secondo questo parere, è la Camera che decide se la magistratura può fare o meno il suo dovere nei confronti dei parlamentari. Una presa di posizione che non è condivisa da Futuro e Libertà, in quanto si tratta di un riferimento improprio che non è tra le materie della Giunta

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