mercoledì 23 marzo 2011

Test di verginità, torture e umiliazioni. La rivoluzione è già finita per le donne egiziane?

A un mese dalle proteste, si sa di almeno dodici casi in cui le attiviste sono state esaminate per vedere se erano illibate.

Sono state picchiate, torturate e minacciate di essere bollate come prostitute, se non passavano il test. Lo racconta Amnesty International, “I test di verginità sono una forma di tortura.” Che bella idea. In più le donne vengono costrette a spogliarsi e vengono fotografate da soldati maschi. Altra bella idea. Più di 100 attiviste riferiscono di essere state detenute da persone non identificate. Riferiscono di esser state orturate con “bastoni di legno, di metallo, fili metallici, fruste.” “Il crimine continua a essere perpetrato e chi lo attua merita una punizione esemplare.”

PARTECIPAZIONE FEMMINILE -Nawal al-Saadawi, ottantenne attivsta egiziana per i diritti della donna, è in prima linea a per portare avante le istanze delle donne nel suo paese. Donne che sono furiose. “Abbiamo partecipato alla rivoluzione, e appena la rivoluzione è finita ci siamo sentite isolate. Il comitato costituzionale è composto da soli uomini, e pure vecchi, così i giovani sono arrabbiati quanto noi. Chiediamo una partecipazione delle donne di almeno un 35% nel comitato che deve cambiare la costituzione.” Non è giusto?

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