domenica 6 marzo 2011

L'uragano di tagli del governo sull'istruzione Il prossimo anno saltano altre 20 mila cattedre

Anche il personale non docente subirà un nuovo salasso: avrà 14 mila posti in meno. Sono state 45 mila, pari al 51% del totale, quelle eliminate nelle regioni meridionali

di SALVO INTRAVAIA
ROMA - Mentre per le scuole paritarie il premier auspica un Buono-scuola, le statali vengono colpite da un autentico uragano di tagli. In tre anni di governo Berlusconi, insegnanti, alunni, dirigenti scolastici, bidelli, assistenti amministrativi, tecnici di laboratorio, supplenti e genitori hanno dovuto fare i conti con "risparmi" su tutti i capitoli: posti in organico, fondi e addirittura ore di lezione. Del resto, il buongiorno si vede dal mattino: nella prima Finanziaria, quella estiva del 2008, il governo somministrò alla scuola pubblica una vera e propria cura da cavallo: 132 mila posti in meno in un triennio e "sforbiciata" per 8 miliardi di euro netti.
Meno cattedre. La maggior parte del bilancio del ministero dell'Istruzione, circa il 94 per cento del totale, se ne va in stipendi del personale. E per "risparmiare" occorre tagliare le cattedre. Nel mese di giugno del 2008 il ministro Tremonti presentò il conto alla collega, Mariastella Gelmini: 87400 cattedre in meno in tre anni (45 mila al sud, pari al 51%)). Per il prossimo anno ne dovranno eliminare 19700. Risultato: riduzione delle ore di lezione per gli alunni e disoccupazione per migliaia di precari.
Bidelli, assistenti amministrativi e tecnici di laboratorio. La scure non ha risparmiato il cosiddetto personale non docente: bidelli, assistenti amministrativi e tecnici di laboratorio. L'ultima tranche di tagli prevede 14 mila posti in meno, che si aggiungono ai 30 mila già tagliati l'anno scorso e quest'anno.
I supplenti. Anche nella scuola a pagare la "manovra" sono i più deboli: i supplenti. I dati dell'anno in corso non sono ancora disponibili, ma basta citare quelli degli ultimi due anni per comprendere la portata del fenomeno. In appena due anni, dal 2007/2008 al 2009/2010 quasi 25 mila supplenti con incarichi annuali hanno dovuto dire addio a stipendio e incarico.
Continua ...

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