Tripoli, 6 mar. (Adnkronos/Ign) - Si combatte metro per metro nelle città dell'est. Tra raid aerei, tank e attacchi a Misurata, Ras Lanuf e al-Zawiyah infuria la battaglia tra le brigate del regime e i ribelli. Non c'è tregua nonostante l'annuncio di una resa delle città ribelli e di una Tripoli in festa dato in mattinata dalla Tv di Stato e bollato subito dall'opposizione come ''propaganda''.
''Misurata, Ras Lanuf e Tobruk. Le milizie di Gheddafi hanno riconquistato molte città ribelli'', ha annunciato all'alba di domenica la tv di Stato con tanto di immagini di gente in festa per le strade di Tripoli, bandiere verdi della Jamahiriya che sventolano, clacson e spari per salutare la vittoria del Colonnello.
Secondo alcune fonti nella notte Gheddafi avrebbe raggiunto un accordo con i capi di alcune tribù per una tregua che lo stesso rais dovrebbe annunciare ufficialmente dagli schermi della tv di Stato.
Da al Jazeera, però, la voce dei ribelli smentisce la notizia della caduta delle città insorte: "È solo propaganda. Misurata e Tobruk sono ancora nelle nostre mani".
Nonostante i proclami del regime è una nuova giornata di scontri nel paese.
MISURATA - In mattinata le brigate libiche Hamza, guidate da Khamis Gheddafi, si sono mosse dall'aeroporto ed hanno iniziato ad attaccare la città con i carri armati. Nel primo pomeriggio, però, alcuni testimoni hanno riferito che si sono fermate lungo l'entrata occidentale di Misurata. Negli scontri sono morte 28 persone e 60 sono rimaste ferite. Secondo quanto ha riferito un esponente dei ribelli libici, Ibrahim al-Misurati, ad 'al-Jazeera', i carri armati libici si sono ritirati dalla città che è sotto il controllo dei rivoltosi. Gli insorti hanno catturato una ventina di mercenari africani che hanno combattuto con le truppe di Gheddafi.
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