Avviate procedure per espellere Papa. Ma Pdl va avanti: va fermata pubblicazione, toghe pensino a incriminare chi la consente.
Roma, 25 giu. (TMNews) - Basta con le
strumentalizzazioni che si stanno facendo sull'inchiesta P4 perchè è
"inaccettabile" sostenere che un intervento sulla disciplina delle
intercettazioni sia "la priorità". Ed è "singolare" che di
quanto sta emergendo dell'inchiesta dei pm napoletani "ci si preoccupi
della pagliuzza anziché guardare la trave", perché "i fatti che
stanno emergendo sono gravi". L'Associazione Nazionale Magistrati, che ha
riunito oggi il proprio parlamentino interno per avviare le procedure di
espulsione del parlamentare Pdl Alfonso Papa per cui sono stati richiesti gli
arresti nell'inchiesta sulla cosidetta P4, ha messo in guardia da ogni
intervento che possa limitare il ricorso alle intercettazioni nelle inchieste
giudiziarie.
La "valutazione e rilevanza" delle intercettazioni, ha detto il presidente dell'Anm Luca Palamara rispondendo indirettamente al Guardasigilli Angelino Alfano "deve essere stabilita da un giudice e non dalla politica o da un ministro". Quanto al coinvolgimento di Papa e, più in generale, di magistrati nell'inchiesta, Palamara ha confermato la linea dura del sindacato delle toghe. "Ci sono fatti - ha detto - che ci riguardano da vicino che ci troviamo costretti ad affrontare ancora una volta, a distanza di un anno. Fatti e comportamenti di fronte ai quali non si possono mostrare indugi e tentennamenti, vanno affrontati senza sé e senza ma. Occorre una posizione netta perché la credibilità della magistratura passa attraverso la credibilità dei comportamenti di tutti i magistrati". Ai probiviri è stato dato mandato "in tempi brevi" di verificare, "la compatibilità con l'appartenenza all'Anm viste le condotte a carico dell'onorevole Papa".
La replica del Pdl all'Anm è stata immediata. "Le intercettazioni - ha affermato Maurizio Paniz, membro della consulta giustizia del Pdl e capogruppo in giunta per le autorizzazioni a procedere-sono un indispensabile strumento investigativo ma aver consentito la diffusione del loro contenuto, vieppiù se totalmente privo di rilevanza penale, è indegno di un paese civile e merita una ricerca, senza se e senza ma, dei colpevoli di tale esecrabile comportamento, quale sia il loro livello istituzionale: su questa strada sarebbe bene si mettessero anche Palamara e Cascini".
La "valutazione e rilevanza" delle intercettazioni, ha detto il presidente dell'Anm Luca Palamara rispondendo indirettamente al Guardasigilli Angelino Alfano "deve essere stabilita da un giudice e non dalla politica o da un ministro". Quanto al coinvolgimento di Papa e, più in generale, di magistrati nell'inchiesta, Palamara ha confermato la linea dura del sindacato delle toghe. "Ci sono fatti - ha detto - che ci riguardano da vicino che ci troviamo costretti ad affrontare ancora una volta, a distanza di un anno. Fatti e comportamenti di fronte ai quali non si possono mostrare indugi e tentennamenti, vanno affrontati senza sé e senza ma. Occorre una posizione netta perché la credibilità della magistratura passa attraverso la credibilità dei comportamenti di tutti i magistrati". Ai probiviri è stato dato mandato "in tempi brevi" di verificare, "la compatibilità con l'appartenenza all'Anm viste le condotte a carico dell'onorevole Papa".
La replica del Pdl all'Anm è stata immediata. "Le intercettazioni - ha affermato Maurizio Paniz, membro della consulta giustizia del Pdl e capogruppo in giunta per le autorizzazioni a procedere-sono un indispensabile strumento investigativo ma aver consentito la diffusione del loro contenuto, vieppiù se totalmente privo di rilevanza penale, è indegno di un paese civile e merita una ricerca, senza se e senza ma, dei colpevoli di tale esecrabile comportamento, quale sia il loro livello istituzionale: su questa strada sarebbe bene si mettessero anche Palamara e Cascini".
Continua ...
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