domenica 26 giugno 2011

P4, indagato il generale Adinolfi


«Rivelazione di segreto e favoreggiamento personale»

MILANO - Si aggiunge un nome eccellente nell'inchiesta napoletana sulla P4, che arriva a toccare i vertici della Guardia di Finanza. È stato infatti iscritto nel registro degli indagati il comandante di Stato maggiore Michele Adinolfi. I reati ipotizzati nei confronti dell'alto ufficiale delle Fiamme Gialle sono rivelazione di segreto e favoreggiamento personale.
INDAGATO - Il generale, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto arrivare - tramite un'altra persona - notizie riservate sull'inchiesta a Luigi Bisignani, principale indagato per la P4. Le informazioni gli sarebbero arrivate da un altro generale delle Fiamme Gialle, il comandante interregionale dell'Italia meridionale Vito Bardi, in servizio a Napoli, anche lui indagato e che ha chiesto che si proceda per calunnia nei confronti di Bisignani e di eventuali altre persone che lo accusano.
LUI NEGA TUTTO - Il nome di Adinolfi sarebbe emerso nel corso di un interrogatorio al deputato del Pdl Marco Milanese da parte dei magistrati Francesco Curcio e Henry John Woodcock, titolari dell'inchiesta. Il generale è stato già interrogato dai pm e, secondo quanto si apprende, avrebbe negato ogni addebito. Successivamente tra Milanese e Adinolfi vi sarebbe stato anche un confronto. In ogni caso, l'iscrizione nel registro degli indagati del generale della Finanza è il segnale che i pubblici ministeri napoletani stanno alzando il tiro per scoprire le «talpe» che avrebbero fornito al parlamentare Alfonso Papa e a Bisignani le notizie riservate. Nel corso dell'indagine sono stati accertati contatti e rapporti tra alcuni membri o ex membri della Gdf e lo stesso Papa. Diverse persone interrogate hanno raccontato di sapere che Papa era «molto vicino» all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e gli investigatori hanno annotato più volte nelle informative gli incontri con il generale Poletti, davanti alla libreria Feltrinelli nella galleria Alberto Sordi di Roma. Anche l'imprenditore Luigi Matacena, uno di quelli che avrebbe subito le «pressioni» del parlamentare affinchè gli rivelasse il contenuto del suo interrogatorio, ha raccontato ai pm in un successivo incontro che «a proposito della Gdf» Alfonso Papa «mi disse che lui era a disposizione per tutto ciò e per tutti i problemi che io e la mia società avremmo potuto avere che avrebbe potuto risolvere grazie alle sue conoscenze...mi ha più volte detto che a Napoli, soprattutto, in ambito giudiziario, "là comandava lui"».
Continua ...

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