Parlamentari italiani pagati più del doppio di quelli tedeschi e inglesi, il triplo dei francesi, quasi quattro volte la media europea, siamo primi. Benefit come se piovesse, rimborsi, diarie, vitalizi e contributi che non vi dico. Annoi non ci frega nessuno. Oggi ne scrivono quelli de La Stampa, tra grafici e dossier, sentite qua:
A raccontarlo agli amici può esser preso per uno scherzo, nei Palazzi della politica suonerebbe come una provocazione: un distinto lord inglese che abbia scelto di fare il deputato nella prestigiosa House of Commons, ha diritto al rimborso-spese per i pasti solo quando le sedute si protraggono oltre le 19,30, e per i taxi quando i lavori terminano dopo le 23. Altrimenti per andare in Parlamento può chiedere il rimborso dell'autobus o della metropolitana. Anche se arriva dalla stazione o dall’aeroporto, dopo aver viaggiato, of course, solo in classe economica. I nostri onorevoli invece godono sempre e comunque di rimborsi di 1.300 euro mensili per i trasferimenti casa-aeroporto-Montecitorio (...)
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