domenica 26 giugno 2011

Rifiuti, il viaggio sospetto dalla Campania a Messina


Ogni giorno 200 tonnellate sbarcano in Sicilia: ma non si sa perché

Arrabbiati e incappucciati stanno incendiando Napoli. E non solo con i roghi dei rifiuti. Sono loro, gli incappucciati, quelli manovrati da una regia di interessi criminali, per dirla con il sindaco De Magistris. Una regia composita, con dentro la camorra, il disagio sociale che vive ai confini, border line, con i clan della città.
Il sindaco De Magistris, dunque, batte il chiodo della regia camorrista dietro i roghi. L’uomo che sa tutto getta il sasso nello stagno: «Chissà perché ogni giorno continuano a partire per la Sicilia 200 tonnellate di rifiuti, senza che sia stato sottoscritto un accordo tra la Regione Campania e la Regione Sicilia. E questo, appunto, nonostante sia in vigore la delibera del Tar Lazio che vieta i trasferimenti di rifiuti da regione a regione, in assenza di un accordo tra le due istituzioni. Sono solo 200 rispetto alle 500, 600 tonnellate, sempre al giorno, che da gennaio fino alla sentenza del Tar Lazio, venivano portate in Sicilia e in Puglia».
Scava e scava e la risposta ai dubbi sul traffico siciliano potrebbe essere ancora più inquietante. I rifiuti vanno in Sicilia grazie a un accordo tra la Sapna, la Società della Provincia di Napoli che si occupa appunto di rifiuti, e che ha rapporti chiacchierati con imprese e imprenditori legati al presidente della Provincia, Luigi Cesaro, Pdl e un’ Associazione temporanea di impresa la cui capofila è l’azienda di Vincenzo D’Angelo, fresco fresco di una condanna a sette mesi per trattamento illecitodi rifiuti, che ha due discariche, a Messina e ad Alcamo. E quella di Messina per motivi di giustizia non sarebbe oggi disponibile.

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http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/408777/

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