martedì 21 giugno 2011

Berlusconi tra minacce, autoelogi e le solite promesse


Berlusconi tra minacce, autoelogi e le solite promesse
ROMA - Se qualcuno si aspettava qualcosa di eclatante dal discorso del Presidente del Consiglio, è rimasto deluso. Il discorso è stato sulla falsariga di quanto ha sempre fatto.
L'inizio si è basato sull'elogio della stabilità del governo, sul fatto che la maggioranza è coesa, che arriverà sicuramente fino al 2013, anche perchè un cambio di maggioranza adesso - secondo lui - scatenerebbe contro l'Italia la speculazione internazionale (anche se l'agenzia di rating Finch oggi ha dichiarato che un cambio di governo non cambierebbe nulla, ndr). Anche perchè, ha sottolineato Berlusconi, l'opposizione è frammentata e senza un leader.
Poi i soliti elogi sull'operato del governo: stabilità economica, stanziamenti a favore dei lavoratori (ha detto che sono stati spesi 37 miliardi per la cassa integrazione ed altre misure simili), riforme fatte e annunciate e così via.
Infine le promesse: riforma fiscale con legge delega che verrà chiesta la prossima settimana, riforma costituzionale per il dimezzamento dei parlamentari, riforma della giustizia civile, il piano per il Sud (sarebbe probabilmente la ventesima volta che viene presentato; non per niente sono arrivati fischi dall'opposizione quando ha usato questo termine) e così via.
Infine, la chiusa è stata dedicata alla Lega Nord. Sottolineata l'amicizia personale con Umberto Bossi, Berlusconi ha affermato che è una falsità grottesca la dicotomia tra un Tremonti con i cordoni della borsa stretti e un partito voglioso di spendere. Invece le due cose stanno insieme, ha affermato il premier, portando come esempio il decreto sullo sviluppo che questa sera verrà approvato dalla Camera dei Deputati.
Durante il suo discorso, numerosissimi gli applausi da parte della sua maggioranza, silenzio invece dell'opposizione.

Nessun commento:

Posta un commento