giovedì 4 agosto 2011

I pedofili online sono in aumento con la complicità di leggi tolleranti


Si registra un incremento del 73% dell'attività di contrasto a questa nuova forma di riduzione in schiavitù dei bambini. Il business dei pedopornografi trova alimento dall'aiuto di provider compiacenti e dalle legislazioni permissive di molti paeri, anche europei

ROMA - Anche a luglio, nonostante una flessione rispetto al mese precedente, si conferma la crescita della pedofilia on line nell'anno in corso: rispetto al mese di luglio dello scorso anno, infatti, si registra un incremento del 73% dell'attività di contrasto a questa nuova forma di riduzione in schiavitù dei bambini.

Il business dove c'è tolleranza. È quanto emerge dal consueto appuntamento con il rapporto mensile dell'Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno 1che evidenzia come le immagini delle violenze sessuali sui bambini vengano diffuse, prevalentemente, attraverso l'utilizzo di spazi e servizi Internet di Paesi Europei e Nordamericani (91% dei casi emersi); sempre più evidente, inoltre, è l'ingresso dei Paesi Asiatici nel mercato criminale della pedofilia on line che coinvolge, in maniera crescente, Hong Kong, Thailandia, Cina e Giappone. La maggior parte delle segnalazioni inviate dall'Organizzazione nel mese di luglio si riferisce a materiali pedopornografici diffusi da providers di Paesi Bassi, Stati Uniti e Germania: la distribuzione geografica dell'offerta di pedofilia on line riflette la logica della "convenienza" del pedobusiness di localizzare le proprie attività nei paesi con legislazioni più permissive e presso gli Internet Service Providers ritenuti, di volta in volta, più tolleranti.

In Olanda il provider preferito. È evidente, quindi, come abbia un'importanza cruciale il ruolo degli Internet Service Provider nel garantire la legalità sulla rete e nel contrastare la diffusione della pedofilia on line. A conferma di tale evidenza, vale la pena sottolineare che la maggior parte delle segnalazioni inviate da Telefono Arcobaleno dall'inizio dell'anno a oggi, si riferisce a materiali pedopornografici ospitati da un unico provider olandese, che gestisce uno dei servizi di on line storage preferito dai pedofili. "Pur riconoscendo la sensibilità e il senso di responsabilità della maggioranza degli Internet Service Provider, - ha detto Giovanni Arena, presidente di Telefono Arcobaleno - che nella maggior parte dei casi provvedono a oscurare in tempi brevi i siti segnalati, dobbiamo sottolineare il pesante debito di intervento di molti ISP nell'attività sistematica di prevenzione e di controllo con riguardo alla pubblicazione dei materiali illegali nei propri spazi. Un comportamento attivo da parte dei Provider  - ha aggiunto Arena - potrebbe, invece, praticamente azzerare la presenza di siti pedofili e fare, quindi, la differenza nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini sulla rete" Il Rapporto completo è disponibile nel sito internet di Telefono Arcobaleno2.

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