martedì 9 agosto 2011

Vince 'Miss lato b', ma scoppia la polemica Lei ha 16 anni e il padre l'ha accompagnata

La ragazzina, veronese, si è presentata al concorso di bellezza e ha trionfato. Proteste e critiche dalle associazioni dei genitori: così si trasmettono valori sbagliati. 

Venezia, 9 agosto 2011 - Estate e tempo di concorsi di bellezza, che però spesso sollevano anche tante polemiche. E' il caso di quello per il più bel 'lato B' organizzato qualche giorno fa in un locale vicentino: a trionfare è stata una sedicenne veronese che, alla competizione, si è presentata accompagnata dal papà.
La giovane età della reginetta e la presenza del genitore hanno infatti scatenato critiche e giudizi sul valore educativo o meno dell’esperienza che vedeva, come presidente di giuria, dall'attrice hard Amandha Fox.
Il padre - secondo quanto riporta la stampa locale - ha detto di non vedere nulla di male riguardo alla partecipazione della figlia al concorso, ma altre voci hanno sollevato dubbi. Il Movimento italiano Genitori (Moige), al contrario, ha commentato in modo molto critico la scelta dell'uomo, sottolineando che, l'aver accompagnato la figlia a questo concorso, possa aver trasmesso alla giovane valori sbagliati.
Il Moige arriva anche a chiedere una legge che vieti ai genitori di acconsentire a far partecipare i figli minorenni a questo genere di eventi. Stessa reazione per l'Age, Associazione Genitori, che bolla la scelta come diseducativa.
"E’ facile condannare ‘il male’, più difficile saper dare ai figli la forza interiore per muoversi nel mondo", commenta da parte sua la psicoterapeuta Antonella Baiocchi, responsabile dell’equipe ‘Beatrice-Antidramma familiari e passionali’ di Padova. "Abbiamo da una parte un padre che spinge o asseconda la figlia, che vuol fare la modella, a cercare una via di affermazione o guadagno attraverso i concorsi - sintetizza Baiocchi - dall’altra perbenisti per i quali un padre assennato non farebbe mai una cosa cosi’ diseducativa".
"Io credo che il genitore - aggiunge - debba fornire ai figli la forza interiore che li aiuti a cogliere le opportunità che l’ambiente offre senza ghettizzarlo". "Far la modella - afferma Baiocchi - puo’ essere un canale lavorativo come un altro, da non condannare a priori: anche un’ insegnante puo’ tenere un comportamento privo di valori".
"Non so - conclude - se assolvo il padre della ragazza che, peraltro sembra in modo molto vigile, l’ha portata al concorso, ma certo non assolvo quelli che sempre puntano il dito e ghettizzano come negativita’ a priori ogni opportunità dei nostri giorni".

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