ROMA - Unicredit taglierà 5.200 dipendenti nei prossimi quattro anni. La riduzione del personale (complessivamente nel periodo 2010-2015 sarà di 6.500 unità, pari al 12% della forza lavoro) rientra nelle misure adottate da Unicredit per migliorare l'efficienza del gruppo in Italia. La banca milanese ha annunciato oggi un maxi-rosso da 10,6 miliardi nel terzo trimestre dell'anno (contro un utile di 321 milioni dello stesso periodo del 2010), dovuto a una serie di svalutazioni straordinarie, e l'approvazione di un aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro. Nel 2011 inoltre Unicredit non pagherà alcun dividendo. «Quest'anno no, l'anno prossimo sì e sì nel 2013, nel 2014 e nel 2015», ha detto l'ammiistratore delegato del gruppo Federico Ghizzoni. Previsto poi il raggruppamento di azioni ordinarie e di risparmio basato sul rapporto di 1 nuova azione ordinaria o di risparmio ogni 10 titoli esistenti. Il piano industriale approvato oggi stima di raggiungere nel 2015 un utile netto di 6,5 miliardi di euro. I tagli al personale dovrebbero far scendre i costi dell'area commerciale Italia dell'1,4% medio annuo nel periodo 2011-2015. Con il nuovo piano industriale Unicredit cambia pelle e intende diventare «una pura banca commerciale piuttosto che una vecchia banca universale», ha sottolineato l'amministratore delegato del gruppo. «L'ambizione - ha aggiunto - è essere tra i migliori in Europa tra le banche commerciali. Credo fermamente che raggiungeremo questo obiettivo». In Borsa il nuovo piano di ristrutturazione e l'approvazione dell'aumento di capitale non sono piaciuti. Il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso e ha chiuso con un calo del 6% a 0,774 euro.
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