lunedì 14 novembre 2011

La strategia della repressione contro gli Indignati

Quasi 50 gli arresti nella cittadina americana Portland

Sui media americani già si inizia a parlare della “fine del movimento Occupy”. Il motivo è noto: le forze dell’ordine già da qualche settimana ha iniziato ad utilizzare le maniere forti contro i ragazzi che, ad imitazione dei loro coetanei di New York che hanno occupato Wall Street, hanno deciso di riprendersi gli spazi urbani. Questa volta la repressione parte a Portland, città più grande dell’Oregon, stato della costa ovest e dunque affacciato sul Pacifico.

OCCUPY PORTLAND – Il locale movimento Occupy ha occupato i parchi pubblici della città con oltre 1000 persone, che si sono accampate nelle varie zone verdi di Portland. Le forze dell’ordine si sono presentate ieri sera con quasi 300 effettivi “in assetto antisommossa”; l’ordine era quello di evacuare i parchi. Secondo il Guardian i manifestanti si sono dimostrati “pacifici”, sono stati effettuati gli arresti senza alcun ferito – anzi, da quanto si apprende dalle notizie locali, è partita un ambulanza con un uomo a bordo – ma la protesta si è spostata presso la Southwest Main Street e la Quarta Avenue: Occupy ha bloccato le strade cantando “Il mondo ci guarda”; il traffico è rimasto paralizzato “per ore” prima che la polizia chiedesse ai manifestanti di spostarsi sui marciapiedi, il che è stato effettuato “senza problemi”. Anzi, è venuta fuori anche un piccolo sipario fra manifestanti e forze dell’ordine.

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http://www.giornalettismo.com/archives/167981/la-strategia-della-repressione-contro-gli-indignati/

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