lunedì 23 gennaio 2012

Chi c’era davvero sul Costa Concordia?


Il conto degli “ospiti” senza biglietto imbarazza la compagnia. E si parla anche di clandestini
Non si tratta di un giallo nel giallo, ma di qualcosa che ci si aspettava dall’inizio della saga del Costa Concordia. Il giallo dei lavoratori clandestini irrompe nella storia giudiziaria del naufragio. E rischia di cambiarla – in peggio – per la compagnia. Il racconto di Marco Imarisio sul Corriere della Sera:
Sono le 8 di domenica mattina quando al capo della Protezione civile Franco Gabrielli viene mostrata una mail spedita dall’ambasciata ungherese a Roma. La prima reazione è di incredulità. Poi segue una discreta arrabbiatura, eufemismo, nei confronti della Costa Crociere. Infine, la decisione di rendere pubblico un argomento scabroso,mai affrontato fino a quel momento. Quello dei clandestini a bordo, dove per clandestini si devono intendere le persone che non sono state registrate al momento dell’imbarco a Civitavecchia. La compagnia genovese ha negato fin dal primo momento questa circostanza, piuttosto imbarazzante. E i vertici dell’unità di crisi l’avevano sempre presa in parola. Poi, ieri mattina, la mail. Chiedeva lumi sulla sorte di una donna di Budapest, che avrebbe più volte telefonato ai suoi genitori dalla tolda della Concordia, l’ultima volta alle 21, mezz’ora prima dell’urto contro gli scogli delle Scole. La comunicazione è precisa, circostanziata. Esclude addirittura l’ipotesi di un allontanamento volontario. Viene esaminato il tabulato dei passeggeri a bordo fornito dalla Costa.
Continua ...
 http://www.giornalettismo.com/archives/191667/chi-cera-davvero-sul-costa-concordia/

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