giovedì 2 febbraio 2012

Monti: «Il posto fisso non può essere a vita». E poi incita i giovani ad accettare le sfide della flessibilità


MILANO - «I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide». Così il presidente del Consiglio, Mario Monti intervenendo a Matrix su Canale 5 sui temi del lavoro e dei giovani. «La riforma sulla quale il ministro Fornero e tutto il governo adesso è impegnato - ha spiegato- ha la finalità principale di ridurre il terribile apartheid che esiste nel mercato del lavoro tra chi per caso o per età è già dentro e chi giovane fa terribile fatica ad entrare o entra in condizioni precarie». E poi è tornato sull'articolo 18. «Non si può sintetizzare la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociale in si cambia l'articolo 18 o no. L'articolo 18 non è un tabù ma può essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia e per il lavoro dei giovani in alcuni contesti, può essere più accettabile in altri contesti».
PERIMETRO DEL GOVERNO - E poi ha indicato il perimetro di attività dell'esecutivo. «Questo governo ha compiti limitati e difficilissimi: rendere l'Italia migliore e più attraente a tutti -ha spiegato Monti- svolgiamo questi compiti osservando una distanza di rispetto dai partiti perchè ci sono temi importanti che non sono il cuore del mandato ricevuto». Quindi ha tenuto a precisare: «io ho opinioni personali ma non le considero parti della missione di governo. La cittadinanza, la bioetica, la legge elettorale, i regolamenti parlamentari, sono questioni che devono essere sciolte e dipanate dalle forze politiche». Monti ha concluso: «se, per soddisfare le coscienze dei membri del governo, entrassimo nell'agone del dibattito renderemmo più difficile l'appoggio di larga parte del Parlamento ai nostri sforzi».
Continua ...

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