martedì 29 gennaio 2008

BUSH AMMONISCE SU ECONOMIA E IRAN

DI CRISTIANO DEL RICCIOWASHINGTON - Ottimismo sulla guerra in Iraq. Preoccupazione per il ''rallentamento'' della economia. Un ammonimento all'Iran. Una speranza per la pace in Medio Oriente. Economia e guerra hanno dominato l'ultimo discorso sullo Stato dell'Unione di George W. Bush, un discorso dalle ambizioni modeste, in linea con la sua condizione di presidente dai mesi contati alla Casa Bianca. Parlando ad una nazione distratta dalla campagna elettorale per la sua successione, con i candidati democratici Hillary Clinton e Barack Obama in aula (il senatore nero era seduto accanto a Ted Kennedy), il presidente Bush ha affrontato subito il tema che piu' preoccupa in questo momento gli americani: la situazione dell'economia. Stando ben attento ad evitare il termine 'recessione', il presidente Bush ha ammesso che l'economia americana ''sta attraversando un periodo di incertezza''. ''Nelle conversazioni delle famiglie, in tutto il paese, c'e' preoccupazione sul nostro futuro economico. Tutti possiamo vedere che la crescita sta rallentando'', ha detto il presidente sollecitando il Congresso ad approvare piu' rapidamente possibile il pacchetto di stimolo per 150 miliardi di dollari, basato su agevolazioni fiscali e su incentivi alle imprese, gia' approvato dalla Camera ma a rischio di impantanamento al Senato. Bush ha chiesto inoltre al Congresso che le riduzioni fiscali a suo tempo adottate, destinate a scadere nel 2010, diventino permanenti. Una richiesta che, con la maggioranza in mano ai democratici al Congresso, ha ben poche possibilita' di essere soddisfatta. Continua ... http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_10466878.html

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