mercoledì 9 gennaio 2008

La Sicilia e i termovalorizzatori Scontro Cuffaro - Legambiente

''La termovalorizzazione deve essere concepita solo come l'ultimo anello del trattamento dei rifiuti, a valle della raccolta differenziata, che secondo la legge nazionale deve arrivare al 65% entro il 2012”. E' quanto dichiarano Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale e Mimmo Fontana, presidente della regione Sicilia di Legambiente, nei giorni dell'emergenza campana, che ribadiscono la posizione dell'associazione sulla questione dell'incenerimento dei rifiuti e in particolare sul piano regionale siciliano, fortemente criticato anche dalla Corte dei Conti.“Siamo convinti che in Campania vada fatto un inceneritore, ma siamo altrettanto convinti che in Sicilia la gestione integrata dei rifiuti vada fatta partendo dalla raccolta differenziata. Peccato che, a dispetto dei proclami, Cuffaro voglia costruire ben 4 inceneritori tanto grandi da poter bruciare il 100% dei rifiuti, a fronte di una raccolta differenziata che dal 3% del 1999 e' arrivata a uno scarso 6,7% nel 2006 (dato dell'Agenzia Regionale per i Rifiuti). Peccato che in 6 anni, dal 2000 al 2005, la Regione Sicilia abbia speso oltre 60 milioni di euro per le discariche e solo 11 milioni a favore di consorzi e Ato per avviare la raccolta differenziata nei Comuni. Per quanto riguarda il Piano Regionale dei Rifiuti, la Corte dei Conti - spiega l'associazione ambientalista - non fa che dare ragione alle contestazioni di Legambiente: ribadisce che nonostante l'enormita' di soldi spesi, l'emergenza rifiuti permane e che il sistema previsto sottovaluta il rischio di infiltrazione mafiosa. A questo si aggiunga la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea che dichiara l'illegittimita' del bando di gara e ne dispone l'annullamento”. Continua ... http://www.ateneonline-aol.it/080108red_alfe.php

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