Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
lunedì 17 marzo 2008
Russia vuole che la Cina limiti gli atti "illegali" in Tibet
MOSCA (Reuters) - La Russia ha detto oggi di sperare che la Cina farà tutto il necessario per limitare le "azioni illegali" in Tibet.
Una breve nota del ministero degli Esteri, diffusa dopo che le proteste violente contro il governo cinese in Tibet hanno lasciato decine di morti sul terreno, non contiene critiche a Pechino.
"Auspichiamo che le autorità della Repubblica popolare cinese adottino tutte le misure necessarie per limitare le azioni illegali e assicurino una veloce normalizzazione della situazione nella regione autonoma", dice il ministero nel comunicato.
La Russia ha rapporti molto stretti con la Cina, suo partner commerciale strategico, e i leader dei due paesi si incontrano regolarmente.
La Russia ha ribadito la sua posizione, secondo cui il Tibet, scosso da proteste e rivolte, è "parte inalienabile" della Cina.
"Vorremmo sottolineare che i tentativi di politicizzare i Giochi olimpici estivi che si terranno in Cina nel 2008 sono inaccettabili", dice il ministero degli Esteri.
"La Russia è convinta che la Cina garantirà il più alto livello di organizzazione dei Giochi, risolvendo la questione della sicurezza degli atleti e degli ospiti alle Olimpiadi".
La Cina sostiene che le proteste violente in Tibet, dove le truppe comuniste entrarono nel 1950, sono state orchestrate dai sostenitori del Dalai Lama, nel tentativo di far fallire le Olimpiadi di agosto.
In Nepal, intanto, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro circa 200 esuli tibetani, tra cui monaci e monache, che manifestavano per il "Tibet libero" di fronte all'ufficio delle Nazioni Unite di Kathmandu. Lo ha riferito la stessa polizia.
Sette tibetani e cinque agenti sono rimasti feriti negli scontri. Le forze dell'ordine hanno fatto uso di manganelli per disperdere i manifestanti e hanno arrestato decine di attivisti.
I manifestanti cantavano slogan contro la Cina e portavano striscioni con le scritte "Fermate il genocidio in Tibet" e "La Cina mostra la sua vera natura crudele".
Più di 20.000 tibetani vivono dal 1959 in Nepal, dove hanno trovato rifugio dopo la fallimentare rivolta contro il regime cinese.
http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080317/tts-russia-cina-tibet-ca02f96.html
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