mercoledì 12 marzo 2008

Trapani - Cassiere, il prefetto nomina il commissario

Baldassare Ingoglia dovrà verificare l’osservanza da parte del consiglio comunale della sentenza del Tar sul progetto per la realizzazione di un grande centro commerciale La vicenda per la realizzazione di un centro commerciale in contrada Cassiere non sembra essere stata chiusa, nonostante la bocciatura alla variante urbanistica da parte del consiglio comunale. Il prefetto Stefano Trotta ha nominato il suo vicario Baldassare Ingoglia commissario ad acta, con l’incarico di dare esecuzione alla sentenza del Tar dello scorso 19 dicembre.La bocciatura da parte del consiglio comunale di Trapani al centro commerciale era arrivata nella notte del 22 febbraio, fuori dal termine massimo indicato dal Tar, che aveva dato 60 giorni di tempo all’aula per trattare la variante. Il tribunale amministrativo aveva infatti accolto il ricorso presentato dalle società Gsv Cassiere e Sviluppo Trapani, visto che l’iter del progetto si trascinava dal 2001, per essere esitato dallo sportello unico nel marzo 2003. A questo punto le carte sono passate al vaglio del consiglio comunale, senza mai però essere trattate, con la delibera di fatto rimasta in sospeso per i più svariati motivi. L’atto venne aperto solo nella seduta di consiglio comunale dello scorso 18 febbraio, per essere approvato il 22. Fuori dal termine di sessanta giorni indicato dal Tar, la cui sentenza, in caso di ulteriore inadempimento del consiglio comunale, chiamava in causa il prefetto, per andarsi a sostituire all’aula in qualità di commissario. E Trotta, “rilevato che non risulta che il Comune di Trapani abbia ottemperato entro la data stabilita dalla sentenza”, si legge testualmente nel decreto di nomina, ha provveduto a nominare il suo vicario. La palla passa così in prefettura. Baldassare Ingoglia già domani dovrebbe presentarsi a Palazzo D’Alì in qualità di commissario. E la prima cosa che farà, secondo quando previsto dalla legge, è verificare se il consiglio comunale ha adempiuto o meno alla sentenza, votando l’atto, anche se in ritardo. In favore dell’ammissibilità di un provvedimento tardivo si era espresso l’avvocato Guido Corso, che richiamandosi alla legge 205 del 2000, aveva espresso un parere legale in occasione della seduta dello scorso 22 febbraio, quella che portò alla bocciatura del progetto. Posizione questa che era stata condivisa anche dal segretario del Comune Fabrizio Dall’Acqua, che ha ribadito come, decorso il termine di 60 giorni, il consiglio comunale non perda comunque la podestà amministrativa. Visto che il commissario, all’atto dell’insediamento, è tenuto a verificare se il Comune aveva adempiuto o meno alla sentenza del Tar. Mario Torrente http://www.telesud3.com/news/show_news.php?uid=3263

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