PECHINO - Tre giorni di lutto nazionale sono iniziati stamani in Cina a una settimana esatta dal disastroso terremoto di magnitudo 8 che ha colpito la provincia sudoccidentale del Sichuan, del quale oggi il governo cinese ha aggiornato il bilancio provvisorio a 34.073 morti accertati e 71.000 circa fra morti e dispersi. Ancora oggi si avvertono scosse di assestamento, alcune forti, una delle quali è stata probabilmente la causa di uno smottamento di fango (o forse l'esondazione di un bacino idrico) che, stando a informazioni laconiche fornite dal ministro dei trasporti, ha sommerso almeno 200 soccorritori a bordo di sei mezzi e due escavatrici. Nella zona dell'epicentro, nel fetore dei corpi in decomposizione, si scava ancora fra le macerie alla ricerca di sopravissuti - un'anziana donna è stata estratta viva ancora stamani. Poi alle 14:28 (le 08:28 in Italia), tutta la Cina si é fermata per tre minuti per marcare l'ora esatta del sisma di una settimana fa. Per tre minuti si sono fermate anche le contrattazioni alla Borsa di Pechino.
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