ROMA - Nei consigli di amministrazione delle public company, le società ad azionariato diffuso, presenti in Oman e Kuwait, ci sono più donne che in Italia e Giappone, e questo nonostante nei due Paesi arabi le donne imprenditrici non siano proprio così comuni. Secondo un articolo pubblicato nell'edizione odierna del Financial Times, infatti, in Oman e Kuwait le donne costituiscono il 2,7% dei consigli di amministrazione delle public company, contro il 2% dell'Italia e lo 0,4% del Giappone. I dati sono tratti da una ricerca di TNI, una banca d'investimenti di Abu Dhabi. Si potrebbe obiettare che in Italia le public company non arrivano al 20% del totale delle aziende. Il problema è che non costituiscono un'eccezione rispetto all'andamento del sistema, e che la scarsissima presenza femminile è una costante nel pubblico come nel privato. A ricordarlo, in questi giorni, anche una lettera inviata da un gruppo di personalità del mondo accademico ed economico al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
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