Non ci vuole un genio dell’analisi finanziaria e sociale per sapere che in Italia il campo della ricerca scientifica versa in una situazione drammatica.
Non sono mancati i premi nobel nostrani, ma l’ultimo premio nobel che ha prodotto il proprio lavoro in Italia è stato Camillo Golgi, la bellezza di 102 anni fa. Ignazio Marino, ex presidente della Commissione Igiene e Sanità al Senato e docente del centro trapianti dell'università Thomas Jefferson di Philadelphia, non si ferma al solito, per quanto giustificato, piagnisteo di dottorandi, ricercatori e professori in cerca di finanziamenti. Intervenendo al convegno “Liberiamo la ricerca”, organizzato dall’Università di Bologna il 19 maggio scorso, Marino spiega che è l’attuale meccanismo dei finanziamenti a lasciare che si sprechino le già scarse risorse a disposizione. Incapacità dei politici, certo, indifferenza della società, certo, pochi fondi, certo, ma queste sono le cause esogene, esterne al mondo della ricerca italiana.
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