ROMA - ''I mutuatari devono essere consapevoli che cio' che non viene pagato nella rata dovra' essere pagato a fine mutuo caricato degli interessi'' e "i vantaggi sembrano piu' per le banche che per i mutuatari".
Cosi' Paolo Landi, dell'Adiconsum, chiarisce ai consumatori l'accordo tra governo e banche presentato ieri dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. ''Perche' il Governo non utilizza anche i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria per i mutuatari in difficolta'? - chiede Landi -. Da come e' stato spiegato l'accordo, sembrerebbe che oltre un milione di famiglie avra' una riduzione del costo del proprio mutuo a tasso variabile. Non e' cosi'. Viene si' ridotta la rata del mutuo, ma la durata del mutuo si allunga e cio' che non si e' pagato oggi, sara' pagato in futuro caricato dei relativi interessi. L'aspetto positivo di questo accordo sta nel fatto che la banca e' obbligata a rinegoziare. L'anno preso a riferimento e' il 2006, in cui pero' si erano gia' registrati gli aumenti piu' rilevanti. L'abbassamento della rata del mutuo a tasso variabile di circa 100 euro viene addebitata su un conto finanziamento. Su queste somme maturano interessi ad un tasso fisso (oggi del 5,13%) che si cumulano nel corso degli anni fino alla scadenza del mutuo. Il vantaggio per le famiglie e' una rata del mutuo compatibile con il proprio reddito, ma cio' non comporta alcuna riduzione dei relativi interessi maturati e il pagamento di ulteriori interessi a scadenza. Parlare, quindi, di benefici di 800-1000 euro e' assolutamente fuori luogo". (Agr)
Nessun commento:
Posta un commento