giovedì 20 agosto 2009

Disastro in Siberia, il Vajont russo mette a rischio l’Artico

Catastrofi - Ormai si parla di almeno 70 morti e di una contaminazione ambientale che rischia di raggiungere il mare attraversando l’intero Paese. Il gigante idroelettrico al confine con la Mongolia mette in crisi la rete energetica di Mosca.
di Pietro Orsatti su Terra.
Sale il bilancio delle perdite umane in dopo il disastro di due giorni fa nella centrale idroelettrica di Sayano-Shushenskaya, in Khakassia, Repubblica autonoma russa nella asiatica. Secondo il ministro federale per la Protezione civile, Serghei Shoigu, il totale dei morti accertati cresce di ora in ora, mentre si hanno ben poche speranze di ritrovare in vita i 64 dispersi segnalati. «Sarà difficile trovare qualcuno vivo nella zona inondata, ma le ricerche continuano» ha dichiarato infatti Vasily Zubakin, presidente della compagnia idroelettrica statale RusHydro. Intanto desta preoccupazione anche l’impatto ambientale causato dallo sversamento, a valle dell’invaso, degli oli degli accumulatori della centrale che hanno contaminato circa 80 chilometri di fiume a valle. Anche le cause dell’incidente sono ancora poco chiare. Un video amatoriale è stato pubblicato sul sito web russo www.politonline.ru. Vi si vede un’esplosione vicino alla base della in un torrente d’acqua. Immediatamente dopo, una delle sale turbine è stata invasa dall’acqua. Il filmato ha fatto sorgere il sospetto di un attentato o di un sabotaggio, ma nessuna delle due ipotesi ha avuto alcuna conferma da parte delle autorità, che hanno immediatamente aperto un’inchiesta sul sinistro. Inoltre, non risultano danni strutturali alla , che ha tenuto perfettamente. Probabilmente la causa dell’incidente va ricercata nell’esplosione di una delle turbine messa a dura prova da un improvviso aumento della pressione dell’acqua.
Continua ...
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