La cannabis puo' davvero uccidere, come non si stancano mai di ripetere i proibizionisti. Ecco la prova: uno studente di scienze politiche all'Università del Nevada è stato ucciso nel proprio appartamento di fronte alla fidanzata incinta di nove mesi. La polizia ha fatto irruzione nell'appartamento in base ad un mandato di perquisizione per sospetto possesso di marijuana. Mentre la ragazza era distesa a terra con una pistola puntata addosso, ha sentito uno sparo: il futuro padre di suo figlio è stato ucciso da un colpo di pistola sparato da un agente. L'agente ha dichiarato di aver reagito ad un "movimento furtivo" del giovane studente, che in quel momento era in bagno. Ovviamente nessuna arma è stata ritrovata nella casa.I famigliari fanno sapere che il ragazzo era incensurato e faceva uso ricreativo di marijuana. Aveva già conseguito una laurea breve in scienze umanistiche e lavorava part time per una compagnia di assicurazione. "Trevon fumava per uso ricreativo. Fumava erba, marijuana", ha dichiarato in lacrime la compagna ad una tv locale. "Non dovevano ucciderlo. Dovevamo sposarci il prossimo anno".Come ebbe a dire lo zar antidroga de' noantri, Carlo Giovanardi, dopo la morte di Stefano Cucchi, se non si fosse drogato sarebbe sempre vivo.
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