Una delle liste che ha sostenuto l’attuale governatore piemontese è accusata di irregolarità. 18 delle 19 firme dei candidati dei “Pensionati” sarebbero false.
Solo 10.000 voti validi, lo 0,4% del totale hanno separato il vincitore dallo sconfitto alle ultime elezioni regionali in Piemonte. Il Roberto Cota lo scorso marzo è riuscito per un soffio a superare la governatrice uscente Mercedes Bresso, candidata di centrosinistra. Ebbene quasi trentamila dei vito che hanno consentito al leghista di imporsi potrebbero essere stati raccolti grazie ad un imbroglio.
FIRME FALSE - Michele Giovine, esponente principale della lista Pensionati per Cota, rieletto in consiglio regionale con 27.000 preferenze, infatti, è indagato per falso ideologico, per aver falsificato le firme degli altri 18 cittadini che con lui componevano la lista di centrodestra. Le firme di 18 su 19 dei candidati apparterrebbero all’attuale consigliere regionale e a suo padre Carlo, anch’egli indagato. Interpellati i candidati della lista, qualcuno avrebbe perfino affermato di non essere a conoscenza della sua presenza in lista. Il ricorso promosso dalla Bresso, che parla di “competizione elettorale falsata“, è mosso dalla consapevolezza che anche una piccola lista può essere determinante, soprattutto nel caso di vittoria risicata. Secondo le leggi elettorali in vigore per le Regionali, infatti, il voto di lista necessariamente si trasferisce anche al candidato presidente, a meno che non sia indicato diversamente attraverso il cosiddetto “voto disgiunto“, ma si tratta comunque di un caso particolare poco rilevante. Sono pochi infatti i casi in cui vengono indicati candidati governatori di altra coalizione, diversa da quella del consigliere scelto. Senza la lista incriminata, insomma, l’esito delle elezioni piemontesi sarebbe stato un po’ diverso. L’esito del ricorso è previsto per il primo luglio.
http://www.giornalettismo.com/archives/68738/piemonte-cota-vinto-lista-irregolare/
Nessun commento:
Posta un commento